"Con il lockdown più violenze sulle donne"

A pochi giorni dal 25 novembre, la presidente di Linea Rosa, Alessandra Bagnara, traccia il bilancio dell’attività dello sportello di Cervia

Migration

In occasione del 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la presidente di Linea Rosa, Alessandra Bagnara (nella foto) traccia un bilancio dello sportello dell’associazione a Cervia. Sportello si trova in corso Mazzini 39 ed è aperto il lunedì dalle 12.30 alle 18.30, tel. 0544.71004.

Di cosa si occupa ‘Linea Rosa’?

"Da quasi trent’anni offre sostegno alle donne vittime di violenza, con lo sportello di Cervia che è attivo dal 2009. Grazie al supporto delle amministrazioni comunali che ci sostengono da sempre, oggi le donne vittime di violenza possono trovare accoglienza e protezione, insieme ai loro bambini, anche in due immobili sottratti alla mafia e convertiti in casa rifugio. Lo sportello di prima accoglienza è il punto di raccordo delle principali attività: è qui che avvengono i colloqui di ascolto e confronto, da donna a donna, per tutte coloro che stanno vivendo una situazione conclamata di maltrattamento, ma anche per donne che ancora si trovano nella fase ‘embrionale’, dove emergono segnali dissonanti, ma difficili da riconoscere e identificare nel maltrattamento. Di concerto con il servizio ‘Sei Donna’, è possibile indirizzare le donne a consulenze psicologiche specifiche e a consulenze legali. Il centro antiviolenza offre quindi un aiuto concreto, anche in termini di ospitalità a coloro che necessitino di protezione per se stesse e per i figli".

Quante sono state le donne accolte dall’associazione?

"A Cervia dal 2009 al 2019 sono state 222, sempre a Cervia nel 2019 sono state 29, a Cervia quest’anno fino al mese di settembre sono state 35. Complessivamente, a Ravenna sono state accolte 371 donne nel 2019 e 282 fino al mese di settembre nel 2020 (comprese le 35 di Cervia e le 16 di Russi). Il dato di Cervia è interessante in quanto nei primi nove mesi di quest’anno si è rilevato un aumento di casi tale da superare il dato totale dell’anno precedente".

Il Covid-19 ha inciso sulla violenza all’interno delle mura domestiche?

"Sicuramente l’emergenza sanitaria, e più nello specifico il lockdown, hanno determinato un incremento del rischio di violenza sulle donne in ambito domestico. L’isolamento, l’indeterminatezza della situazione, il sentimento di paura che ha stravolto la vita di tutti, sia in termini sanitari che lavorativi ed economici, sono stati elementi che hanno fortemente condizionato la richiesta di aiuto, che già di per sé, in un contesto di vita globale ‘ordinario’, è un passo difficile da compiere".

Quali nuove forme di supporto si possono attuare per far fronte alla situazione?

"A livello nazionale esiste l’1522, numero telefonico gratuito a cui le donne vittime di violenza possono rivolgersi per chiedere aiuto, che ha costituito e costituisce un valido strumento di accesso. Noi come centro antiviolenza a livello locale abbiamo sempre mantenuto gli stessi orari di apertura, garantendo una presenza h24 anche attraverso la reperibilità notturna di concerto con forze dell’ordine, pronto soccorso e servizi sociali. Abbiamo inoltre a nostra volta adeguato il modus operandi alle nuove esigenze di comunicazione, formulando con ogni donna la modalità che meglio potesse rispondere alle esigenze".

Come può fare una donna a chiedere aiuto?

"Se una donna si trova in una situazione di emergenza pregiudizievole per la propria incolumità e quella dei suoi figli, è importante che chiami immediatamente le forze dell’ordine attraverso il 112. In questo modo, potrà richiedere l’intervento immediato finalizzato alla messa in sicurezza. Lo stesso vale per le donne che ricorrono alle cure del pronto soccorso. In assenza di emergenza, ogni donna che viva a Ravenna, Cervia o Russi e zone limitrofe e che pensa di subire violenza, sia essa fisica o psicologica, può telefonare allo 0544.216316 per un appuntamento in una delle tre sedi di Linea Rosa. Chiedere aiuto è il primo passo per uscire dalla violenza".

Ilaria Bedeschi