"Con la mia macchina ’seziono’ i quadri Le ultime scoperte sulla Gioconda"

Lo scienziato francese Pascal Cotte ha inventato una camera multispettrale per analizzare i più celebri dipinti al mondo. "Mi permette di individuare tutti gli strati di vernice non visibili"

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Lo strumento che ha inventato, si chiama camera multispettrale, ha finora svelato preziose informazioni su alcuni dei dipinti più celebri al mondo. Pascal Cotte, ingegnere francese direttore della Lumiere Technology, da anni lavora nel laboratorio di diagnostica del Dipartimento di Beni culturali dell’Università di Bologna, campus di Ravenna con sede in via degli Ariani. Lo strumento che ha inventato, assicura, consente di scomporre lo spettro della luce a diversi livelli di profondità dello strato pittorico, in tredici misurazioni, dall’UV all’infrarosso, consentendo così di raccogliere dati fondamentali. L’ultima scoperta riguarda la Gioconda, che Cotte nel 2004 ha digitalizzato su richiesta del Louvre. Grazie alla sua telecamera, che riesce a vedere dunque oltre il visibile, oltre cioè alla superficie dei dipinti, lo scienziato è riuscito ad individuare tutti gli strati di vernice del dipinto di Leonardo e tre successivi ritratti della Gioconda, ma attraverso i suoi studi avrebbe anche individuato nella valle inferiore dell’Arno, il paesaggio che fa da sfondo al celebre dipinto.

Professor Cotte, da quanto lavora nel Laboratorio di diagnostica dell’Università?

"Sei anni. Tutto è nato quando ho visto l’intervento di Chiara Matteucci, coordinatrice tecnica del laboratorio, in un documentario della Bbc sulla Gioconda nel quale ero presente anche io. Mi sembrò molto interessante quello che diceva, la contattai e da lì è nata una collaborazione, o meglio un accordo culturale con il Dipartimento e il laboratorio".

Lei ora vive a Ravenna?

"Trascorro sei mesi a Ravenna e sei mesi a casa in Francia, tra Parigi e Fontainebleau. Abbiamo provato a vedere se si riusciva a lavorare bene insieme, e ha funzionato. All’interno del laboratorio ho trovato anche un validissimo collaboratore, Salvatore Apicella".

La telecamera multispettrale che ha inventato la segue nei suoi spostamenti tra Italia e Francia?

"No. Rimane nel laboratorio di Ravenna. Non è semplice spostarla e l’operazione può richiedere parecchie ore, ma è necessario farlo quando dobbiamo analizzare opere che si trovano in altri luoghi d’Italia, anche all’estero. La base però rimane Ravenna".

Che tipo di opere vengono analizzate?

"Dipinti, pitture murali, affreschi. Alcune arrivano in laboratorio, spesso ci spostiamo noi con la telecamera diretti a musei, chiese, palazzi antichi anche collezioni privati".

Oltre Leonardo, quali altri artisti avete studiato?

"Diversi, abbiamo effettuato uno studio su Nicolò dell’Abate, su Guercino di cui abbiamo analizzato tantissime opere. Solo per citarne alcuni. A Ravenna abbiamo studiato diverse opere anche in collezioni private".

Che tipo di informazioni può fornire la telecamera multispettrale?

"Molteplici e fondamentali: sulle diverse fasi di realizzazione dei dipinti, sulla datazione, sullo stile, le tecniche e quindi anche sull’identificazione dei diversi artisti".

Annamaria Corrado