ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Condannato il mago faentino dei bitcoin

Sei mesi per omessa dichiarazione tra il 2020 e il 2021. Partendo da 2.000 euro è arrivato all’apice a un patrimonio di 360 milioni

La Finanza aveva rilevato ammanchi nelle dichiarazioni oltre la soglia considerata reato

La Finanza aveva rilevato ammanchi nelle dichiarazioni oltre la soglia considerata reato

Faenza, 21 giugno 2025 – Già trasferirsi da Faenza al Paraguay, sarebbe una storia che merita di essere raccontata. Nel nostro caso esiste un storia ancora più interessante: perché il protagonista del “trasloco“ - un 41enne faentino - è un assoluto artista del settore. Un super-esperto capace di partire nel 2012 da un modesto patrimonio di circa 2.000 euro. Fino a ritrovarsi all’apice dei suoi scambi con qualcosa come 360 milioni di euro. In bitcoin, perlopiù. E se questa storia è arrivata in tribunale, è solo perché l’Erario, per voce della guardia di Finanza, aveva lamentato ammanchi nelle dichiarazioni oltre la soglia considerata reato.

Giovedì scorso per l’uomo, difeso dallo studio legale milanese Falsitta & Partners spa, al termine del rito abbreviato davanti al gup Corrado Schiaretti e al pm d’udienza Francesco Coco, è arrivata la condanna a 6 mesi di reclusione (con pena sospesa) per omessa dichiarazione per gli anni 2020-2021. L’imputato è stato invece assolto per la contestata dichiarazione fraudolenta per l’anno 2019 dato che in questo caso non si superava la soglia di rilevanza penale. E dato che ciò era legato all’ultima contestazione (l’auto-riciclaggio), per lui è stata pronunciata assoluzione anche per quanto riguarda quest’ultima imputazione. A questo punto, dato che vive in Paraguay, i suoi conti con lo Stato italiano li ha definitivamente chiusi potendo così tornare in quell’oblio nel quale era rimasto fino all’indagine delle Fiamme Gialle.

Del resto il suo è un basso profilo: abiti normali (gli stessi con i quali l’altro ieri si è presentato in aula). E auto normale, tipo seconda mano. Un po’ come se il mondo dei bitcoin più che un contesto speculativo, sia stato per lui una sorta di gioco, un ambiente dove mettersi alla prova.

Il caso del mago mafredo del trading sui bitcoin, era salito alla ribalta delle cronache in seguito a un sequestro milionario di criptovalute: un provvedimento preventivo d’urgenza emesso dal gip Andrea Galanti su richiesta del pm Monica Gargiulo. Ed eseguito dal nucleo di polizia economico-finanziaria di Ravenna in collaborazione con i colleghi del nucleo tutela privacy e frodi tecnologiche di Roma.

In totale gli inquirenti avevano inquadrato 11 milioni di euro di profitti considerati illeciti. Da parte sua il 41enne, dopo avere accettato di collaborare, aveva versato sull’unghia all’Erario 12,5 milioni di euro. L’inchiesta era nata dall’analisi contabile sugli anni 2020 e 2021 quando, in pieno periodo pandemico e operando trading online sui mercati delle diverse valute virtuali, il 41enne avrebbe maturato plusvalenze per oltre cinque milioni di euro senza presentare alcuna dichiarazione fiscale.

L’indagine in particolare era scattata da una segnalazione del nucleo speciale di Roma: analizzando i maggiori trader italiani in valute virtuali, gli inquirenti capitolini avevano individuato un wallet (portafoglio digitale) con cui erano state movimentate ingenti quantità di bitcoin: ne era poi stato identificato il possessore: il 41enne faentino appunto.

Secondo quanto contestato in prima battuta, il trader manfredo non solo non aveva adempiuto agli obblighi in materia di monitoraggio fiscale. Ma aveva omesso di dichiarare le consistenti plusvalenze realizzate a seguito di trading con criptovalute. Ciò aveva consentito ai finanzieri di procedere con l’ingente sequestro di criptovalute del tipo bitcoin e avalanche. In esecuzione al provvedimento della magistratura, i militari erano riusciti pure a raggranellare ulteriori elementi sull’esatta dimensione dell’attività finanziaria inquadrando le cifre da capogiro che già conosciamo. Salvo appello, tutta roba da archivio del tribunale: ora il 41enne saluta dal Paraguay.