
Lavoratori e lavoratrici della sanità privata e Rsa chiedono il rinnovo del contratto di lavoro. Per questo giovedì sciopereranno (archivio)
Giovedì prossimo i lavoratori della sanità privata e delle Rsa si fermeranno per una giornata di sciopero nazionale. "Dopo il fallimento del tentativo di conciliazione, le associazioni datoriali Aiop e Aris non hanno fatto alcun passo in avanti e continuano a subordinare l’apertura delle trattative per il rinnovo contrattuale alla garanzia di una copertura integrale dei costi da parte di Ministero e Regioni. Un silenzio assordante e una posizione inaccettabile, che lascia circa 10 mila professionisti del settore In Emilia Romagna senza contratto da 6 e 13 anni". Lo dichiarano in una nota congiunta i segretari regionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Marco Bonaccini, Sonia Uccellatori e Paolo Palmarini, annunciando la mobilitazione per lo sblocco del Contratto collettivo nazionale Sanità Privata e per l’avvio della trattativa del contratto unico delle Rsa. "Il lavoro svolto nelle strutture sanitarie private accreditate è a tutti gli effetti un servizio pubblico che integra il Servizio Sanitario Nazionale. Per questo chiediamo regole chiare e vincolanti per l’accreditamento: chi riceve fondi pubblici deve garantire salari dignitosi, il rispetto dei diritti e dotazioni organiche adeguate, esattamente come avviene nella sanità pubblica".
Per questo "chiederemo alla Regione di fare la sua parte per inserire il criterio dell’ obbligo di rinnovo del contratto per mantenere gli accreditamenti, chiedendo il vincolo attraverso la Conferenza delle Regioni, congiuntamente al Ministero della Salute per fermare quella che è una corsa al ribasso dei costi che le aziende esercitano sulla pelle viva dei lavoratori. Non permetteremo che il diritto al contratto resti ostaggio di logiche economiche che scaricano il rischio d’impresa sui lavoratori e sulla collettività”. Giovedì alle 10.30 i sindacati saranno davanti alla Regione per chiedere un incontro con le istituzioni.