"Contributi alluvione, due mesi in più per le richieste"

L’annuncio del commissario Figliuolo, che ieri mattina ha effettuato un sopralluogo a Faenza e Castel Bolognese, scortato dai sindaci

"Contributi alluvione, due mesi in più per le richieste"
"Contributi alluvione, due mesi in più per le richieste"

Sono due le date che gli alluvionati dovranno cerchiare in rosso sul calendario: la prima è quella del 31 dicembre 2023, termine ultimo per presentare la richiesta di saldo del Cis, il Contributo di immediato sostegno. I cittadini la cui abitazione principale sia stata allagata o danneggiata da frane che l’abbiano resa non utilizzabile avranno due mesi di tempo in più per inviare la domanda, la cui scadenza è stata posticipata dal 31 ottobre al 31 dicembre. Si tratta dei contributi fino a tremila o cinquemila euro che potranno essere ottenuti a saldo dei lavori effettuati negli immobili alluvionati o colpiti dalle frane. La proroga è stata sancita da un’ordinanza del capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, che ha accolto la richiesta della Regione Emilia Romagna, avanzata in quanto moltissimi residenti non sono ancora riusciti a completare i lavori più necessari, e dunque si trovano nell’impossibilità di rendicontarli. È una delle novità emerse ieri durante il sopralluogo del commissario straordinario alla ricostruzione Francesco Paolo Figliuolo nei quartieri alluvionati di Faenza e Castel Bolognese.

Nel corso della visita è stata data ai sindaci delle due città, affiancati dalla vicepresidente dell’Emilia Romagna Irene Priolo, un’ulteriore indicazione circa una scadenza altrettanto importante per gli alluvionati. "A partire dal 15 novembre – ha spiegato il sindaco Isola – dovrebbe infatti essere pronta la piattaforma regionale attraverso cui sarà possibile chiedere ristori al 100% per i danni causati dalle alluvioni o dalle frane nelle proprie abitazioni". In questo caso le operazioni sono tuttora in corso, e non è del tutto chiaro se sarà effettivamente possibile ottenere rimborsi per il 100% del danno, ma certamente si tratta di un importante passo avanti per chi si ritrova ora con un casa inabitabile o quasi. Durante il sopralluogo a Faenza il commissario Figliuolo si è soffermato in particolare su due edifici simbolo devastati dall’alluvione: il primo è l’asilo di via Calamelli, immobile letteralmente sommerso dall’acqua del Lamone, la cui perdita ha inciso pesantemente nel quotidiano di molte famiglie. "Abbiamo visto il commissario colpito nel profondo da questa vicenda – hanno spiegato il sindaco Isola e l’assessore alla Protezione civile Massimo Bosi –. L’asilo è candidato a vari bandi postalluvionali: Figliuolo ci ha detto che tornerà volentieri qui per presentare un futuro progetto di ricostruzione". L’altro luogo simbolo dell’alluvione è la palestra Lucchesi, il tempio italiano della lotta greco-romana, che ha regalato all’Italia molte medaglie olimpiche e mondiali: "A livello ministeriali sono pronti 1,2 milioni di euro che attendono solo di essere sbloccati". L’alluvione ha reso evidente quanto la normativa italiana in fatto di sistemazione degli argini dei fiumi sia datata: "Il commissario ha convenuto con chi gli ha fatto notare che il decreto regio del 1924 va superato una volta per tutte – ha concluso Isola –. La messa in sicurezza dei fiumi dal crinale alla foce dovrà occuparsi anche di questo".

Filippo Donati