Ha ragione la parrocchiana: "bel caratterino", don Raffaele. Ma tra una minaccia di denuncia e l’altra, offre la propria versione dei fatti. Andando per ordine: la raccolta fondi e il volantino distribuito a messa: "È stato aperto un conto diverso da quello della chiesa proprio perché non ci siano manipolazioni. Questo riguarda un progetto di recupero della sala dell’ex cinema. E la Curia ne è perfettamente al corrente. Abbiamo già acquistato le piastrelle, ma abbiamo necessità di raccogliere altri fondi per lo smaltimento del vecchio pavimento, fatto di linoleum con colla che contiene amianto. Così abbiamo aperto un conto a parte, proprio per non mischiare i soldi".
La cosa non a tutti è piaciuta, o comunque non è stata compresa. Ma don Raffaele ci tiene a precisare che i suoi conti sono sempre in ordine: "Da quando sono parroco – spiega – ho sempre curato la trasparenza. Una volta al mese presento il bilancio e non ho niente da nascondere". Poi conferma che, con questi chiari di luna, si va poco avanti: "Con una crisi del genere non ho i mezzi per potere tenere aperta la chiesa in inverno, quando a messa non si arriva a venti persone". In estate, grazie a i turisti, nelle due messe domenicali sono anche un’ottantina. "Ho appuntamento col vescovo - aggiunge – e gli chiederò se ha senso che la parrocchia resti aperta anche in inverno. Mi rendo conto che c’è la crisi economica e non posso pretendere che venti persone mantengano la chiesa".
Riguardo all’appello ai turisti: "La nostra è una parrocchia turistica, ho fatto questa proposta, se qualcuno vuole aiutare lo farà. Nulla di strano". Su altre accuse, si fa più cupo: "Mai detto a messa chi votare e chi no. Non faccio politica, ma predico il vangelo. Se poi la gente capisce altro, mi dispiace. Sono parroco da 14 anni e ho subìto attacchi in pubblico da gente che non mi rispetta come religioso e come persona. Accolgo in chiesa anche i non credenti, cerco di ascoltare tutti. Ma, ripeto, io predico solo il vangelo".
l. p.