ROBERTO ROMIN
Cronaca

Controlli sugli appalti: "Palasport simbolo di spreco"

La candidata sindaco Iannucci: "Per l’amministrazione esistono solo questa struttura e lo stadio. I cantieri? Ci sono infiltrazioni mafiose" .

La candidata sindaco Iannucci: "Per l’amministrazione esistono solo questa struttura e lo stadio. I cantieri? Ci sono infiltrazioni mafiose" .

La candidata sindaco Iannucci: "Per l’amministrazione esistono solo questa struttura e lo stadio. I cantieri? Ci sono infiltrazioni mafiose" .

"Per l’amministrazione comunale, lo sport ravennate sembra essere solo lo stadio Benelli e il nuovo palasport". Marisa Iannucci ha puntato il dito sulle strutture e sugli sprechi. La candidata sindaco della coalizione di sinistra lo ha fatto ieri proprio di fronte al cantiere (operativo, per la cronaca) del nuovo palasport. "E invece – ha proseguito – manca la dimensione popolare alla pratica sportiva. Con riferimento al palasport che sta sorgendo, non si contesta l’opera in sé, anche se essa resta il simbolo degli sprechi e della mala gestione".

Il cantiere di una struttura che ha visto la posa della prima pietra nel 2019, è stato comunque il presupposto per trattare il tema del lavoro: "A Ravenna, i soldi pubblici vengono gestiti in maniera poco oculata. Gli appalti vengono dati ad aziende che subiscono interdittive che bloccano i lavori, com’è successo anche per il palazzo dell’anagrafe. Evidentemente non ci sono stati i giusti controlli. Tutto ciò determina uno spreco di denaro e un ritardo delle opere pubbliche. La coalizione che mi sostiene è l’unica che ha messo il lavoro al centro del proprio programma politico per le amministrative. Un programma che affronta le problematiche legate al sistema di appalti e sub appalti a catena che, a Ravenna, sta imperando, causando minore sicurezza e sfruttamento del personale impiegato. Ci preoccupa è la privatizzazione a oltranza dei servizi da parte del Comune e l’utilizzo degli appalti anche per i servizi pubblici. Tutto ciò, negli ultimi 10 anni, ha causato un abbassamento della qualità degli stessi servizi forniti ai cittadini, oltre ad un sistema di sfruttamento che è legato a cooperative che tali non sono, perché la cooperazione ha ben altre forme nobili nella nostra terra di Romagna. Tali cooperative lucrano sul lavoro delle persone, causando sfruttamento, lavoro povero e precario". La ricetta è semplice: "Certo, servono gli appalti e servono le opere pubbliche, che sono fondamentali per la città, creando lavoro. Ma l’importante è che ci sia una vigilanza sugli appalti, perché ci sono infiltrazioni mafiose. Occorre inserire delle clausole sociali negli appalti comunali. Il Comune deve pretendere che le aziende utilizzino lavoro stabile, sicuro e ben retribuito. Ci sono lavoratori di cooperativa che prestano la propria opera per 7 euro all’ora".

Roberto Romin