L’Ausl di Ravenna è pronta ad affrontare il virus cinese

Nessun caso sospetto nel territorio, ma i camici bianchi dovranno tenere alta l’attenzione: i sintomi sono simili a quelli dell’influenza

Provette in orspedale: in caso di eventuale contagio, i campioni dovranno essere imballati

Provette in orspedale: in caso di eventuale contagio, i campioni dovranno essere imballati

Ravenna, 25 gennaio 2020 - Febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie. Sono i sintomi che il Ministero della Salute, in una sua circolare indirizzata a tutti gli ospedali, indica come tipici del nuovo coronavirus che ha avuto origine in Cina, nella città di Wuhan, diffondendosi ben presto in altre parti del paese e all’estero. Anche negli ospedali della provincia di Ravenna l’attenzione è alta, benché non si registri alcun allarme in proposito.

LEGGI ANCHE La psicosi contagia Rimini 

I sintomi non sono infatti troppo diversi da quelli associati alla normale influenza stagionale: non abbastanza, dunque, per poter sospettare del nuovo coronavirus. Perché si arrivi alla definizione di caso "provvisoria per la segnalazione" – è stato spiegato alle Ausl – occorre infatti che una persona "sia affetta da un’infezione respiratoria acuta grave, tale da richiedere il ricovero in ospedale e non spiegabile altrimenti", nei casi in cui il paziente sia reduce da un viaggio a Wuhan nei quattordici giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi, o qualora sia un operatore sanitario impegnato recentemente in ambienti dove si registrano infezioni respiratorie acute gravi.

Ma i medici dovranno tenere alta l’attenzione anche nei casi di pazienti che manifestano "un decorso clinico insolito o inaspettato, e un deterioramento improvviso nonostante un trattamento adeguato", e davanti a persone con malattie respiratorie acute che nei quattordici giorni precedenti sono state a contatto con casi confermati del nuovo coronavirus, con strutture in cui sono segnalate infezioni, o qualora abbiano visitato un mercato di animali vivi a Wuhan. Eventualità dinanzi alle quali è raccomandato a medici e personale ospedaliero "un campionamento ripetuto nel paziente", trasferito nel frattempo in isolamento, con la conseguente consegna dei campioni (per i quali è obbligatorio un "triplo imballaggio") ai laboratori, in modo che possa essere effettuata la diagnosi molecolare. Alle Ausl è stato fatto notare come il virus "possa causare sia una forma lieve, simil-influenzale, che una più grave", e che la prima "può progredire in una forma più violenta, soprattutto in persone affette da ipertensione, problemi cardiovascolari e respiratori, diabete e patologie epatiche". Anche gli anziani "potrebbero essere più suscettibili alle forme gravi".

I consigli per la popolazione sono di "valutare la possibilità di posticipare viaggi a Wuhan e di vaccinarsi contro l’influenza, qualora si decida di partire, almeno due settimane prima, di evitare il contatto diretto con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute e di tenersi lontani dai mercati ittici asiatici o di animali vivi, oltre che da animali da allevamento o selvatici". A chi si trovi affetto da infezione respiratoria acuta viene consigliato di "evitare contatti ravvicinati, servirsi di fazzoletto dinanzi a starnuti e colpi di tosse, e lavare spesso le mani". Al momento non sono stati segnalati casi in Italia, e nella provincia di Ravenna le strutture sanitarie non hanno notizia di persone afflitte da sintomi tali da manifestare ai medici il timore di aver contratto il coronavirus.