Coronavirus Ravenna, bollettino migliorato con 22 positivi e un morto

Muore un 86enne con patologie pregresse. Raccolti 10mila euro, in un solo giorno, per il Fondo generi alimentari

Migliorano i dati della provincia di Ravenna

Migliorano i dati della provincia di Ravenna

Ravenna, 2 aprile 2020 – Ormai l’emergenza Covid-19 ci ha abituato a giornate altalenanti. Oggi, giovedì 2 aprile, i nuovi casi di positività si fermano a 22, tre in meno di ieri, portando il numero complessivo a 627. Un dato positivo invece, se paragonato ai giorni precedenti, è quello relativo ai decessi: oggi se ne registra solo uno, un uomo di 86 anni con patologie pregresse. Rispetto alle 22 positività comunicate oggi dalla Regione Emilia Romagna, 11 fanno riferimento a donne e altrettante a uomini. Sedici pazienti sono in isolamento domiciliare poiché privi di sintomi o con sintomi leggeri, gli altri 6 sono ricoverati, nessuno in terapia intensiva. Sul fronte epidemiologico, si tratta principalmente di pazienti che hanno avuto contatti stretti con casi già accertati.

Leggi anche: Cosa si può fare fino al 13 aprileChi riparte per primoIn Emilia Romagna il virus è in calo

Otto le guarigioni cliniche (sei uomini e due donne) cui si aggiunge una guarigione definitiva, cioè un paziente che ha avuto due tamponi negativi. Sono circa 600 le persone in quarantena e sorveglianza attiva in quanto contatti stretti con casi positivi o rientrate in Italia dall'estero. Ecco la distribuzione territoriale dei 627 casi, che tiene conto di 32 residenti al di fuori della provincia: 287 Ravenna, 98 Faenza, 42 Cervia, 45 Lugo, 16 Russi, 14 Alfonsine, 16 Bagnacavallo, 18 Castelbolognese, 8 Conselice, 8 Massa Lombarda, 3 Sant’Agata Santerno, 12 Cotignola, 7 Riolo Terme, 10 Fusignano, 5 Solarolo, 5 Brisighella, 1 Casola Valsenio.

E sempre in tema di emergenza da Coronavirus, da segnalare che sono stati già raggiunti i 10 mila euro di donazioni in un solo giorno, al conto corrente del Comune di Ravenna per raccogliere le offerte in denaro di chi vuole contribuire al Fondo generi alimentari per persone in difficoltà. Le donazioni vengono usate dai servizi sociali del Comune di Ravenna, in aggiunta agli 830 mila euro stanziati dal Governo, per acquistare buoni alimentari da distribuire a chi ne ha bisogno e per sostenere le mense solidali impegnate negli aiuti alimentari.

“Oggi sono doppiamente orgoglioso – commenta il sindaco Michele de Pascale – in primo luogo dei funzionari dei servizi sociali e del servizio finanziario del Comune di Ravenna, che nel giro di soli due giorni hanno reso operativi ed efficienti la distribuzione dei buoni spesa e il sistema per raccogliere le donazioni; siamo uno dei primi Comuni d’Italia a essere già completamente attivi nel mettere a disposizione delle persone le risorse per la solidarietà alimentare. Inoltre sono orgoglioso dei miei cittadini e cittadine, che in sole 24 ore hanno dato dimostrazione ancora una volta che Ravenna ha un cuore grande e che la nostra comunità conosce il valore dell’altruismo e della solidarietà. Continuiamo così!”.

Si ricordano le modalità per effettuare le donazioni, alle quali da oggi si aggiunge anche Satispay: eseguendo un bonifico (anche dall’estero) all’iban IT90K0627013100CC0000251518 intestato a Comune di Ravenna, causale Fondo generi alimentari – Covid19; attraverso Gofundme, link alla campagna di raccolta fondi https://www.gofundme.com/f/ravenna-dona-un-pasto-a-chi-e-in-difficolta; attraverso Facebook al link https://www.facebook.com/donate/152630832733562/152632459400066/; attraverso Satispay al link https://tag.satispay.com/comunediravenna, a cui si accede anche dal sito del Comune di Ravenna.

I fondi raccolti saranno impiegati a integrazione di quelli messi a disposizione dal Governo attraverso una apposita ordinanza di Protezione civile, la quale prevede appunto che “i Comuni possono destinare alle misure urgenti di solidarietà alimentare riferite a tale ordinanza eventuali donazioni. A tal fine è autorizzata l’apertura di appositi conti correnti bancari presso il proprio tesoriere o conti correnti postali onde fare confluire le citate donazioni”.