Costi in aumento, bloccati i lavori ai Salesiani

Rimandato il completamento del ripristino del complesso. Ma la stima dell’investimento necessario è salita da 1,5 a due milioni di euro

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La crisi dei costi delle materie prime blocca il completamento del ripristino del complesso degli ex-Salesiani. "Non lo nascondiamo", esordisce il presidente di Faventia Sales Luca Cavallari, "in questo periodo del 2022 avremmo voluto vedere gli operai all’opera sia nel teatro che nella ex-chiesa. Purtroppo i preventivi che ci sono stati presentati non erano più gli stessi di quando le due questioni si misero in moto".

Le due porzioni dell’immobile di via Bosco citate da Cavallari sono le ultime che è necessario ristrutturare per vedere portato a termine il ripristino del complesso. La loro destinazione è già stata decisa: il teatro dovrebbe diventare, per la maggior parte della sua metratura, un’aula a servizio dei corsi dell’Università di Bologna che hanno sede ai Salesiani. Una porzione più contenuta dovrebbe invece essere riservata alla creazione di nuovi uffici. Diversi i contorni della questione inerente alla ex-chiesa: trattandosi di un immobile sottoposto ai vincoli della Soprintendenza, il luogo dovrà rimanere così come appare ora, senza la possibilità di cambiare la sua destinazione in maniera significativa. Oltre a recuperare in alcune occasioni la sua natura di sede per particolari riti, diventerà dunque un auditorium in cui ospitare eventi, conferenze, concerti.

I lavori, riferiti a un totale di circa 1600 metri quadrati, inizialmente si era previsto potessero avere un costo intorno al milione e mezzo di euro, che oggi, dopo le conseguenze economiche della pandemia e i timori che la guerra in Ucraina hanno disseminato sui mercati, è rapidamente schizzato verso la cifra tonda di due milioni di euro. Un aumento considerevole. "Il che ci costringe a guardarci negli occhi e a capire se esistono le risorse finanziarie per prendere quella rotta", prosegue Cavallari. "Stiamo anche valutando l’ipotesi di ritoccare i canoni d’affitto dei locali che compongono il complesso dei Salesiani. La nostra volontà è quella di raggiungere gli scopi statutari, il primo dei quali è appunto il completamento del restauro del complesso".

Fino ad allora Faventia Sales non si lancerà nella ristrutturazione di altri immobili del centro storico come dichiarato un anno fa. La nuova vita della SpA sarà con ogni probabilità sancita solo nei prossimi anni, quando al Comune di Faenza, alla Fondazione Banca del Monte e a Crèdit Agricole si sarà aggiunto un quarto socio, e cioè la cooperativa ravennate Ar.Co Lavori, di cui un anno fa si annunciò l’entrata nella compagine societaria in forza dell’intenzione di rilevare le quote detenute dalla Curia.

"L’operazione", conclude Cavallari, con riferimento al passaggio di quote fra Curia e cooperativa, "ad oggi non risulta tuttavia ancora formalizzata".

Filippo Donati