Costi quadruplicati in piscina Il gestore: "Così non si va avanti"

A fine mese scade il contratto della Pool 4.0, sono state informate le società natatorie che il caro utenze sta rendendo il servizio impossibile. Gilli: "Cerchiamo una soluzione, ma è complicato"

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Le bollette del gas sono praticamente quadruplicate. Nei mesi di marzo e aprile l’atteso, o meglio, auspicato, rimbalzo dei costi non c’è stato e il sussidio di 50mila euro messo a disposizione dal Comune è una toppa insufficiente a coprire un buco che rischia di diventare una voragine. A queste condizioni non si va avanti: non lo nasconde Davide Gilli, presidente della società Pool 4.0 che gestisce la piscina comunale. Il contratto biennale di gestione scade il 31 maggio. Intanto le associazioni natatorie sono state messe al corrente della situazione, il rischio di chiusura dell’impianto è concreto, Comune e gestore sono al lavoro per trovare una soluzione che ad oggi non c’è. Un’eventualità, quella di dovere interrompere non solo l’attività agonistica ma anche i Cre, i Centri ricreativi estivi per i bambini, che si sta tentando a tutti i costi di scongiurare. "Abbiamo avuto un incontro anche stamattina (ieri; ndr) – spiega Davide Gilli –, ci stiamo mettendo tutta la buona volontà, ma la situazione è oggettivamente complicata. Personalmente sono ottimista, mancano due settimane alla scadenza del contratto e penso si troverà una soluzione. Alle società ho spiegato che i costi delle utenze anziché calare continuano a crescere. A noi il costo finito è passato da 0,60 euro per metro cubo del primo semestre 2021 a 2,19 €mc di marzo 2022. Col Comune lavoriamo in sinergia, contiamo di potere ottenere un ulteriore sussidio, senza contare che in estate un calo dei consumi energetici è fisiologico. Ma se prima spendevamo uno, oggi spendiamo quattro, e questo senza avere alcuna responsabilità. Negli ultimi cinque anni la dinamica dei prezzi tendeva a calare, questa situazioni ci ha colti del tutto alla sprovvista. Ovviamente non è un problema solo nostro, ma a differenza di altri settori il nostro è assai più debole".

L’amministrazione aveva già erogato un sussidio di 50mila euro a copertura dei rincari energetici, ma questi a detta del gestore hanno consentito di compensarne solo una parte. Per quanto riguarda l’intervento del Governo, spiega Gilli, "non lo diciamo noi ma la Cgia di Mestre che questo ha inciso sul calo delle utenze sull’ordine del 6-7%".

I numeri, effettivamente, sono impietosi. Rispetto al quadrimestre che va da dicembre 2020 a marzo 2021, nello stesso periodo 2021-2022 l’aumento medio del periodo è stato del 315%. Se a dicembre 2020 la spesa è stata di 11.500 euro, a dicembre 2021 è lievitata a 61.300 euro; a marzo 2021 la bolletta del gas era di 8.300 euro, a marzo 2022 è lievitata a 54mila euro. Vero è che tra 2020 e 2021 il costo eurometri cubi era più basso in ragione del minore utilizzo dell’impianto in periodo pandemico, aperto solo per gli allenamenti agonistici, ma i rincari sono comunque esorbitanti.

Un’eventuale interruzione del rapporto di gestione tra Pool 4.0 e Comune, inoltre, rischia di creare un vulnus. Braccio operativo della società è, infatti, Arco Lavori, di cui il consiglio comunale ha approvato il progetto di finanza per la costruzione della nuova piscina comunale, corretto dalle modifiche apportate dalle società natatorie e opportunamente recepite. Si tratta di un progetto da 22milioni di euro, che dovrebbe andare a bando entro l’autunno ed è finalizzato a dotare la città di un impianto natatorio, da costruire sull’impronta di quello attuale, con corsia da 50metri olimpionica e venti vasche da 25metri, in grado di ospitare eventi agonistici di caratura internazionale e di fare concorrenza alla piscina di Riccione che oggi ne ospita gran parte. L’assessore Costantini spiega che le questioni gestione e lavori sono distinte, di certo però il progetto di Arco lavori è quello in rampa di lancio e l’interruzione eventuale del rapporto col suo braccio gestionale potrebbe non essere privo di conseguenze.

Lorenzo Priviato