Covid Grecia, ragazzi contagiati in vacanza

Sono risultati positivi al rientro. L’Ausl chiede il green pass a tutti quelli che tornano dall’estero: "Chi non ce l’ha finisce in quarantena"

Le compagnie aeree dovrebbero chiedere a tutti il green pass (foto di repertorio)

Le compagnie aeree dovrebbero chiedere a tutti il green pass (foto di repertorio)

Ravenna, 18 luglio 2021 - ​Un gruppo di giovanissimi è tornato dalla Grecia col Covid. Sembrano le cronache dell’estate 2020, e invece: l’Ausl sta cominciando a registrare contagi di rientro dalle vacanze all’estero. Questa volta i protagonisti sono quattro giovani che hanno ricevuto l’esito positivo del tampone dopo essere rientrati dal viaggio: "È un po’ quello che è successo l’anno scorso – commenta Raffaella Angelini, direttrice del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl –. I giovanissimi frequentano posti dove cercano la socialità e lo stare insieme con modalità che sono un veicolo per il virus, soprattutto alla luce di questa variante delta che si diffonde con una rapidità elevata. I giovanissimi sono vaccinati in numero limitato, il 30% ha fatto la prima dose: 2 su 3 non hanno avviato la vaccinazione, e gli altri non hanno comunque ancora la copertura necessaria contro la variante delta".

Coronavirus oggi Emilia Romagna: bollettino covid 18 luglio 2021. Dati e contagi

Del resto la situazione dei contagi si sta facendo allarmante in diversi Paesi europei, e anche da noi i casi stanno salendo. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha pubblicato una mappa degli Stati membri divisa in colori, verde arancione e rosso, a seconda dei contagi. Attualmente sono rosse tutta la penisola iberica, le isole Baleari, Cipro, Malta, le Azzorre, le Canarie, Creta e parte della Grecia continentale, la zona di Copenaghen in Danimarca, parte dei Paesi Bassi, del Belgio e del Lussemburgo. Zone arancioni si trovano in Francia, Croazia, Grecia, Danimarca, Irlanda, Svezia, Finlandia e Norvegia. "La situazione si modifica molto rapidamente – aggiunge Angelini –. I paesi più interessati sono quelli dove sentiamo che ci sono persone bloccate: Spagna, Malta, Grecia. I ragazzi vanno e poi piangono perché li mettono in quarantena e non possono tornare. I casi ci sono anche in Italia, e in una fase crescente. I contagiati sono quasi tutti non vaccinati. Questo fatto rincuora fino a un certo punto, perché non c’è motivo per cui la gente non si debba vaccinare. Ora l’impatto sugli ospedali è modesto, ma dipende tutto anche da quanto prenderà piede". Chi torna dall’estero deve compilare un modulo che viene inviato all’Ausl con tutti i dati relativi al viaggio e al viaggiatore. Al rientro l’azienda sanitaria ricontatta tutti chiedendo di inviare per email il green pass: "Chi non è in grado di dimostrare di esserne in possesso viene messo in quarantena – spiega Angelini –. E ci è capitato di trovare viaggiatori senza certificato. Quando li mettiamo in quarantena si arrabbiano, dicono: ’Io non ho niente!’, ma noi rispondiamo che se davvero non hanno niente lo sapremo al termine dei 10 giorni, senza rischiare di infettare nessun altro. Ed è capitato di trovare dei positivi. Il problema è che adesso c’è molta mobilità, e quindi è difficile riuscire a intercettare tutti. Tecnicamente le compagnie aeree dovrebbero chiedere il green pass al momento dell’imbarco, ma non sempre succede". Il copione dell’estate, purtroppo, ricorda quello dell’anno scorso: "Ma nel 2020 l’effetto dei viaggi e delle vacanze lo abbiamo visto dopo Ferragosto. Ora è chiaro, proprio questo si intende quando si dice che la variante Delta è più contagiosa: tutti i tempi sono abbreviati". C’è da sperare che almeno l’autunno e l’inverno saranno diversi.