ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Cumulo pene da scontare. L’imprenditore Silvestrone accompagnato in carcere

Condanne per 4 anni e 5 mesi. E domani ha l’udienza preliminare per il caso legato ai fondi europei considerati fantasma.

Il 54enne Luca Silvestrone è difeso dagli avvocati Carlo Benini di Ravenna e Michele Farno di Salerno. Gli agenti della squadra Mobile lo hanno raggiunto lunedì pomeriggio per notificargli l’ordine di carcerazione emesso dalla procura presso. la Corte d’Appello di Bologna

Il 54enne Luca Silvestrone è difeso dagli avvocati Carlo Benini di Ravenna e Michele Farno di Salerno. Gli agenti della squadra Mobile lo hanno raggiunto lunedì pomeriggio per notificargli l’ordine di carcerazione emesso dalla procura presso. la Corte d’Appello di Bologna

Dentro ci sono reati contro il patrimonio legati a sentenze emesse dal tribunale di Rovigo e da quello di Ravenna. In totale quattro anni e cinque mesi di reclusione diventati definitivi. E dato che siamo sopra alla soglia per la quale un imputato può chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali, ecco che si sono aperte le porte del carcere. A varcarle, è stato un noto imprenditore ravennate: il 54enne Luca Silvestrone difeso dagli avvocati Carlo Benini di Ravenna e Michele Farno di Salerno.

Gli agenti della squadra Mobile lo hanno raggiunto lunedì pomeriggio per notificargli l’ordine di carcerazione emesso dalla procura presso la corte d’appello di Bologna quale provvedimento di cumulo di diverse condanne definitive. E lo hanno accompagnato fino a Port’Aurea. La difesa si è detta pronta a esaminare le carte per capire se ci possa essere un eventuale margine per una misura alternativa. O per mettere in continuazione alcune delle contestazioni in modo tale da scendere sotto al limite previsto per potere chiedere al tribunale della Sorveglianza la messa alla prova (quattro anni).

L’imputato giusto domani è atteso in tribunale per l’udienza preliminare legata alla notoria inchiesta della guardia di Finanza sui fondi europei ritenuti fantasma. A suo tempo il diretto interessato aveva precisato che in effetti le truffe c’erano state: "Ma da parte di qualcuno che lavorava alle mie spalle. Sono contento di andare a giudizio - aveva detto -: verrà fuori il ruolo di un paio di persone...". Il 54enne deve fare i conti anche con un processo, già iniziato, con 43 parti offese: perlopiù imprenditori agricoli sparsi soprattutto tra Ravenna e Faenza.

Per quanto riguarda i contestati fondi fantasma, gli indagati sono in totale 11 anche se solo a 6 di loro è stata contestata l’accusa più grave: l’associazione per delinquere finalizzata a "una serie indeterminata di truffe e auto-riciclaggio". Per intuire la dimensione numerica del caso, basti pensare che le contestazioni a vario titolo sono 247. E che le persone offese sono 151 sparse in tutta Italia. In udienza preliminare le parti offese avranno la possibilità di farsi avanti per costituirsi parte civile.

Secondo quanto contestato dalla procura, il promotore del giro sarebbe stato Silvestrone, socio unico e amministratore della ’Confederimprese srls’, società di consulenza amministrativa con sede a Ravenna, oltre che titolare del ’Centro studi nazionale’ con sede a Roma. Forte di queste credenziali - prosegue l’accusa - avrebbe dato vita a una struttura societaria fittizia per produrre documentazione relativa all’esistenza di finanziamenti europei in realtà inesistenti. In tutto questo si sarebbe servito di soggettivi fittizi, come il Centro studi nazionale, facendoli apparire reali. E avrebbe curato le procedure per trasferire ingenti somme di danaro emettendo false fatture per giustificare quei passaggi oltre alla ripartizione dei profitti con altri indagati.

Da ultimo a cinque degli indagati (Nucci, Silvestrone, Tellarini, Zaccardo e Goveani) era stato notificato pure un avviso di conclusione indagine per un fascicolo per truffe e falsi in concorso nato da una costola del procedimento principale. A conti fatti, per il 54enne ci sono dunque ancora diverse grane con la giustizia da dipanare.

Andrea Colombari