Da dieci giorni nel fango "C’è ancora tanto da fare"

Sono i giovani volontari che ruotano attorno al nucleo degli Ultras del Bagnacavallo calcio. "Tanti abbracci e ringraziamenti, non ci fermiamo".

Da dieci giorni nel fango  "C’è ancora tanto da fare"

Da dieci giorni nel fango "C’è ancora tanto da fare"

Un piatto di pasta consumato insieme, nella pausa fra un intervento e l’altro. Da oltre 10 giorni i giovani volontari che ruotano attorno al nucleo degli Ultras del Bagnacavallo calcio, trascorrono la mezz’ora concessa per pranzo e cena nei locali messi a disposizione da Roberto Gagliardi, noto col soprannome di Marenga, in via Vecchia Darsena. Per il resto del tempo, dalle 8,30, ora del briefing, a quando c’è luce, percorrono il territorio aiutando le persone a liberarsi dal fango penetrato nelle case e a portare via i mobili e qualsia altra cosa danneggiata e non più recuperabile. Mattia Capirossi e Mattia Betti, entrambi poco più che ventenni, sono i referenti del gruppo nato spontaneamente da un tam tam lanciato sui social nella serata di mercoledì 3 maggio, quando il primo nucleo si è mobilitato per aiutare la protezione civile a portare i sacchi di sabbia ai residenti. Poi, da giovedì, quando l’acqua, rompendo gli argini, ha fatto irruzione in aziende e case, non hanno smesso un attimo di offrire il loro aiuto. Nel weekend, i 50 ragazzi che di media si attivano, raggiungono anche le 80 presenze. Sono giovani, 20-30 anni, vengono anche dai comuni vicini e, pale alla mano, non hanno alcuna remora a sporcarsi mani e abiti nel tentativo di portare un po’ di sollievo almeno nel supporto, a chi ancora non può entrare nelle case e a chi ha perso tanto. Gagliardi, come l’Ecomuseo delle Erbe Palustri di Villanova, il chiosco La Slurperia di Bagnacavallo, il ristorante Ponte di Ferro di Cotignola, hanno fornito e continuano a farlo, pasti caldi. E tanti privati mettono a disposizione attrezzature e strumenti. "I primi giorni siamo andati allo sbaraglio – spiega Mattia Betti –. Poi la Protezione Civile ci ha contatto e abbiamo iniziato a coordinarci. Il Comune fornisce il nostro numero di telefono a chi ha bisogno e ci chiamano in tanti. Ora il problema è lo smaltimento dei rifiuti. Non si sa esattamente chi se ne deve occupare".

Quando il gruppo ha iniziato a formarsi, Roberto Faccani, che per 22 anni ha diretto la protezione civile locale, ha spiegato ai ragazzi l’importanza dell’assistenza alla popolazione oltre alle regole per muoversi in sicurezza. "Molte persone che abbiamo aiutato non si aspettavano il nostro intervento – continua Betti –. In tanti ci hanno abbracciato. Non si tratta di interventi facili a livello sia fisico sia emotivo, quando ti trovi a dover buttare delle cose personali nonostante anche le persone a cui appartengono sappiano perfettamente che non c’è altra soluzione. Si tratta comunque di un momento intimo". Gli interventi dei giovani volontari si concentrano ancora sulle criticità di via Muraglione. Giulia, che comunque dà una mano, non riesce ancora a entrare nella sua casa di via Sottofiume. "Nessuno ci ha avvertito – sottolinea –. Solo il nostro vicino che ci ha suonato alle 5 e mezza del mattino. Siamo fuggiti lasciando lì ogni cosa. Sono tutt’ora perplessa. Oggi ci sarà una giornata di tregua. "C’è la partita contro il Fusignano – dice Mattia Capirossi – e dobbiamo dare manforte al Bagnacavallo. A qualcuno di noi è venuta anche la febbre ma poi è tornato a lavorare. E se dovesse esserci ancora bisogno continueremo ad essere qua".

Monia Savioli