Da oggi cento angeli custodi nelle spiagge

Attivo fino a metà settembre il servizio di salvataggio: arruolato qualche bagnino in più rispetto all’anno scorso

Migration

Da questa mattina, per 4 mesi, fino a metà settembre, avremo un angelo custode in più. Anzi, 100. È l’esercito dei bagnini di salvataggio (oltre il 20% ragazze) della Cooperativa spiagge Ravenna che, appunto da oggi, entrano in servizio per garantire la sicurezza dei bagnanti, da Casal Borsetti a Lido di Savio. Sono 210 gli stabilimenti balneari interessati, oltre ai numerosi tratti di spiaggia libera, sui 35 chilometri di arenile del Comune di Ravenna, compresi i tratti Lido di Savio sud e Casal Borsetti foce canale destra Reno, interdetti alla balneazione, ma ‘sbloccati’ proprio giovedì da palazzo Merlato con apposita ordinanza.

I 100 bagnini di salvataggio – qualcuno in più rispetto allo scorso anno, con 30 nuove immissioni e una fascia d’età dai 18 ai 50 anni e oltre – si alterneranno sulle 84 torrette dislocate in maniera omogenea. Maurizio Rustignoli è il presidente della Cooperativa spiagge Ravenna. Mirko Leoni è il presidente della commissione che si occupa dell’organizzazione. Nella cabina di regia, alle Bassette, già da marzo, ci sono 3 persone, che lavorano sulle assunzioni, sulla gestione dei turni e sulla preparazione delle torrette. "Il numero dei bagnini – ha spiegato Leoni – è aumentato, perché sono aumentate le torrette. Sono input che recepiamo dalla Capitaneria di porto, che svolge un lavoro importantissimo nell’individuare le criticità. La principale novità consiste negli investimenti per la manutenzione, l’aggiornamento e l’adeguamento delle attrezzature. Quest’anno, sono stati spesi quasi 100 mila euro per garantire standard altissimi sulle torrette di avvistamento, sui mosconi e sui defibrillatori, sempre di ultima generazione". L’estate 2022 è considerata quella della definitiva ripresa: "Ci aspettiamo una estate con molte presenze – ha proseguito Mirko Leoni – perché la voglia del ritorno alla normalità è tanta. Del resto, le nostre spiagge sono rinomate all’estero perché danno serenità e tranquillità, difficilmente riscontrabili altrove. Ma, se aumentano le presenze, aumenta anche la mole di lavoro, benché il grosso del lavoro dei bagnini sia fatto di pattugliamento e di prevenzione". Fra luoghi comuni, fraintendimenti e ipotesi sbagliate, c’è anche da fare i conti con le reali mansioni dei bagnini.

"Proprio così. L’equivoco più grande riguarda i problemi che si manifestano sulla battigia. Il bagnino non è un pubblico ufficiale, cioè non è un poliziotto. Se nel suo lavoro di pattugliamento, scorge qualche criticità legata, ad esempio, alla pesca di frodo, o alle liti fra bagnanti, la consegna è quella di avvisare il proprio ‘capo zona’. Ce ne sono 8, uno per lido, considerando l’accorpamento di Porto Corsini con Marina Romea. Sarà poi il ‘capo zona’ che valuterà i singoli casi, facendosi carico di avvisare le forze dell’ordine. Diverso è il caso, ad esempio, dell’invasione, da parte di bagnanti o surfisti, nei corridoi destinati alle imbarcazioni e opportunamente segnalati. In quella circostanza, i bagnini devono intervenire perché è in pericolo la sicurezza dei bagnanti. Sulle questioni legate invece ai ‘disturbi’, prodotti o subiti dai clienti all’interno delle concessioni, sono i titolari degli stabilimenti che devono intervenire".

Roberto Romin