Daini a Ravenna, bando per la cattura deserto: tutto da rifare

L’allarme dell’Ente Parco, dopo che nessuno ha aderito all’iniziativa per ridurre il numero degli ungulati. Stimati per difetto 700 esemplari. "Ora le istituzioni ci dicano come dobbiamo procedere"

Alcuni daini della pineta di Classe, sotto l’ultima protesta in piazza del Popolo

Alcuni daini della pineta di Classe, sotto l’ultima protesta in piazza del Popolo

Ravenna, 20 settembre 2022 - Daini della pineta di Classe: si ricomincia daccapo. Come nel 2014, quando il compito di limitare la presenza di questa specie venne affidato a cacciatori-selecontrollori: le loro torrette vennero abbattute da ambientalisti, con strascichi in tribunale e la promessa del mondo venatorio di non volersi mai più occupare di daini e pineta. Il 15 settembre è scaduto il termine per aderire all’indagine di mercato per affidare in concessione cattura e delocalizzazione degli ungulati delle pinete di Volano (nel Ferrarese) e di Classe. Nella pineta ravennate si stima, per difetto, che siano presenti 700 esemplari.

Il fatto è che nessuno si è detto disponibile ad aderire al bando emesso dall’Ente Parco del Delta e sostenuto dalla Regione e dal severissimo Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). L’indagine di mercato chiedeva ad aziende specializzate se si ritenevano in grado di catturare gli animali che si sarebbero abituati a mangiare in gabbie pronte poi a chiudersi automaticamente. Una volta catturati, i daini sarebbero stati portati in allevamenti amatoriali o da carne: per la stragrande maggioranza la destinazione sarebbe stata quest’ultima. L’Ente Parco del Delta puntava a partire a febbraio con la cattura con recinti posizionati nei campi agricoli vicini alla pineta. Chi avesse gestito tutte la complessa operazione di cattura, cessione e vendita della carne avrebbe incassato meno di 30mila euro l’anno per tre anni. Complice sicuramente anche il periodo elettorale, nessuno si è fatto avanti, anche se alle manifestazioni di protesta degli ambientalisti hanno partecipato al massimo 50 persone. "Ora la vicenda torna alle istituzioni, a Comune, Provincia, Regione, Prefettura: ci dicano come dobbiamo procedere ora" fanno sapere dall’Ente parco. L’intervento dà attuazione alle linee guida nazionali emanate dall’Ispra nel 2013, riprese dal Piano Faunistico-Venatorio regionale 2018-2023 e dal Piano regionale per il controllo delle popolazioni di daino di Classe e Volano, nel Ferrarese, approvato sia dalla Regione Emilia-Romagna che dall’Ente Parco nel 2021, per i territori di rispettiva competenza. "L’unica cosa certa – dicono dall’Ente parco - è che la pineta di Classe sta ‘subendo’ il peso della massiccia presenza dei daini, ci sono danni crescenti all’habitat".

Con il passare del tempo, la pineta e le zone naturali limitrofe, sono sempre più abitate da animali, mai visti in passato, che da esseri umani. Ci sono una bella quantità di daini, due famiglie di lupi (che mangeranno anche qualche mammifero, ma pochi) e i prolifici cinghiali.

Secondo l’Ente Parco, la riduzione dei daini era prevista per il prossimo febbraio. A questo punto, difficile fare previsioni.