Daniela Poggiali, sentenza della Cassazione rinviata al 20 luglio

La prima sezione della Suprema Corte, presieduta da Antonella Mazzei, tornerà a riunirsi in camera di consiglio

L'ex infermiera Daniela Poggiali (FotoSchicchi)

L'ex infermiera Daniela Poggiali (FotoSchicchi)

Ravenna, 17 luglio 2018 - Arriverà venerdì prossimo, 20 luglio, la sentenza della Cassazione per l'ex infermiera Daniela Poggiali, condannata all'ergastolo nel marzo 2016 (foto) dalla Corte d'Assise di Ravenna con l'accusa di avere ucciso una sua paziente, la 78enne Rosa Calderoni di Russi, con una iniezione di potassio l'8 aprile del 2014 a poche ore dal ricovero all'ospedale di Lugo. Ma era stata assolta, e subito scarcerata (video) dopo 1.003 giorni in cella, nel luglio 2017 dalla Corte d'Assise d'Appello di Bologna. Ed è in ragione del successivo ricorso della Procura Generale bolognese che dalla mattinata di oggi i giudici della Cassazione sono stati chiamati a pronunciarsi sulla vicenda.

La prima sezione penale della Suprema Corte, presieduta da Antonella Mazzei, ha deciso di rinviare la sua decisione a venerdì, quando tornerà a riunirsi in camera di consiglio, "date le numerose e complesse" questioni da affrontare. I giudici di piazza Cavour sono infatti chiamati a decidere se confermare o meno la sentenza di assoluzione "perché il fatto non sussiste" pronunciata dalla Corte d'assise d'appello di Bologna.

Daniela Poggiali (foto Corelli)
Daniela Poggiali (foto Corelli)

Al termine della sua requisitoria durata un'ora e mezza, il sostituto procuratore generale Mariella De Masellis alla Suprema Corte ha chiesto che l'assoluzione dell'ex infermiera Ausl fosse annullata. 

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Parlando davanti ai colleghi giudicanti, Pg De Masellis tra le altre cose ha definito "sconcertante" il modo di agire della Poggiali per la scia di furti in corsia per i quali la donna è stata condannata in via definitiva a 4 anni e 4 mesi di carcere giusto due settimane fa. All'indice anche i due celeberrimi scatti realizzati il 22 gennaio 2014 da una giovane operatrice socio-sanitaria già collega della Poggiali e che ritraggono quest'ultima sorridente e con i pollici alzati vicino al corpo di una paziente di 102 anni appena deceduta: il magistrato li ha definiti "raccapriccianti" poco prima di aggiungere che l'ex infermiera Ausl "manipolava i degenti, somministrando farmaci a piacimento, salvo poi dire che erano stati loro prescritti". Dell'imputata ha detto anche che è una donna "scaltra" e "senza pietas".

A ruota hanno parlato per pochi minuti a testa gli avvocati di parte civile per conto dei due figli della defunta. Dopo una breve pausa, nel primo pomeriggio hanno preso la parola gli avvocati della difesa.