L'ex infermiera Daniela Poggiali condannata a trent'anni a Ravenna

Era imputata per l'omicidio pluriaggravato di un suo paziente, il 95enne Massimo Montanari, morto il 12 marzo 2014 all'ospedale di Lugo

Daniela Poggiali (FotoSchicchi)

Daniela Poggiali (FotoSchicchi)

Ravenna, 15 dicembre 2020 - Trent'anni di condanna (ovvero l'ergastolo meno un terzo della pena per il rito abbreviato) per la 48enne ex infermiera dell'Ausl Romagna Daniela Poggiali imputata per l'omicidio pluriaggravato di un suo paziente, il 95enne Massimo Montanari, morto il 12 marzo 2014 all'ospedale di Lugo, nel Ravennate, la notte prima delle annunciate dimissioni. Novanta giorni per le motivazioni della sentenza. La Poggiali non era presente in aula.

Nel rito abbreviato celebrato davanti al Gup Janos Barlotti del Tribunale di Ravenna, i Pm Alessandro Mancini e Angela Scorza avevano chiesto l'ergastolo. 

"Siamo sempre stati certi della responsabilità dell'indagata: per questo esprimiamo soddisfazione ma solo di tipo processuale". È quanto ha commentato il Procuratore capo di Ravenna Alessandro Mancini alla luce della condanna. "Da parte dell'ufficio - ha proseguito Mancini - c'è stata una attenzione estrema su 38 casi sospetti", tutti relativi a pazienti deceduti all'ospedale di Lugo quando c'era di turno la Poggiali. Tra questi, la scelta è stata quella di portare a processo "il caso odierno sul quale abbiamo raccolto elementi che riteniamo incontrovertibili". 

Secondo quanto ricostruito dall'accusa, Montanari era stato datore di lavoro dell'allora compagno di Poggiali che, il 3 giugno 2009, andando negli uffici per consegnare un certificato relativo a una pratica infortunistica dell'ex convivente, per la segretaria aveva pronunciato questa minaccia che proverebbe la premeditazione del delitto: "State attenti te e Montanari di non capitarmi tra le mani".

Una testimonianza resa nel processo di primo grado celebrato davanti alla Corte d'Assise di Ravenna e costato alla Poggiali l'ergastolo per l'omicidio con una iniezione di potassio di un'altra sua paziente, la 78enne Rosa Calderoni deceduta l'8 aprile 2014 a poche ore dal ricovero sempre a Lugo.

In due successivi appelli a Bologna (poi annullati da altrettante Cassazioni), la Poggiali, difesa dagli avvocati Lorenzo Valgimigli e Gaetano Insolera, era stata assolta (e dopo il primo, scarcerata). In questo filone si attende la data dell'appello-ter.

La difesa ha sempre sostenuto l'innocenza della Poggiali. L'Ausl Romagna si è costituita parte civile. Non hanno optato per la stessa scelta invece i parenti di Montanari. 

Aggiornamento L'ex infermiera torna in carcere