Daniela Poggiali, l'ex infermiera a Bologna per l'appello-bis / FOTO

Accompagnata dalle sorelle, si è presentata in aula. Presenti anche i figli della paziente defunta

Daniela Poggiali all'arrivo in tribunale a Bologna (foto Schicchi)

Daniela Poggiali all'arrivo in tribunale a Bologna (foto Schicchi)

Ravenna, 10 aprile 2019 - Capelli biondo platino e sguardo fiero (FOTO), questa mattina l'ex infermiera dell'ospedale di Lugo, Daniela Poggiali è arrivata tra le prime in corte d'assise d'appello a Bologna per l'inizio dell'appello-bis che la vede imputata per l'omicidio pluriaggravato di Rosa Calderoni, paziente di 78 anni morta la mattina dell'8 aprile 2014 a poche ore dal ricovero all'ospedale lughese. Poggiali, appena arrivata, ha dispensato sorrisi e strette di mano ai suoi legali, l'avvocato Lorenzo Valgimigli ora assieme al collega Gaetano Insolera, e si è andata a sedere a sinistra del suo legale, di fianco al sostituto procuratore generale Cicerchia e di fronte al presidente della corte Pescatore. Ad accompagnare l'ex infermiera, come sempre, le sorelle. In aula sono presenti anche i figli della paziente defunta.

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L'udienza è iniziata alle 9.30 ed è andata avanti per circa tre ore e mezza su quelle che si potrebbero definire le "questioni preliminari" cioè l'eventuale rinnovazione del dibattimento, o per sentire i quattro testi già convocati dalla corte o per riproporre una nuova prova scientifica.

L'inizio dell'udienza ha visto un serrato confronto tra le parti, al termine del quale la corte si è ritirata in camera di consiglio per decidere se rinnovare il dibattimento come chiesto dalle parti civili e dalla procura generale su indicazione della corte di Cassazione oppure, come vorrebbero le difese, escludere in particolare l'audizione dei quattro testimoni indicati dalla corte.

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Dopo circa un'ora di camera di consiglio, la corte ha deciso, attraverso una specifica ordinanza, che c'è la necessità di sentire tutti e quattro i testi convocati. A partire dalle 14.30, davanti ai giudici della corte d'assise d'appello parleranno, nell'ordine, Manuela Alci (figlia della defunta e ultima persona ad averla vista in vita), Ivonne Zoffoli (l'allora direttrice dell'ospedale di Lugo), Stefania Valenti (dirigente di laboratorio) e infine Maurizio Taglioni (all'epoca dei fatti in forza alla direzione infermieristica). I legali della Zoffoli hanno già preannunciato questioni sulla possibilità della donna di avvalersi della facoltà di non rispondere, così come accaduto in primo grado ma sconfessato in appello. Tanto che la donna non è mai stata sentita dai giudici.