Dante Alighieri, Cristina Muti: "Portiamo le ossa a Firenze"

Ravenna, la proposta per le celebrazioni per il VII Centenario della morte del poeta: "Ma solo per una settimana"

Cristina Mazzavillani Muti, a destra due ragazze indicano la tomba di Dante Alighieri

Cristina Mazzavillani Muti, a destra due ragazze indicano la tomba di Dante Alighieri

Ravenna, 25 maggio 2019 - Le ossa di Dante a Firenze: un desiderio antico e inascoltato da secoli che i fiorentini potrebbero vedere finalmente realizzato. La proposta è arrivata a sorpresa ieri da Cristina Mazzavillani Muti, anima di Ravenna Festival, durante la presentazione della rassegna ‘Giovani artisti per Dante’, negli Antichi chiostri francescani all’ombra della Tomba del Poeta. Un trasferimento temporaneo, si intende, ma senz’altro storico, perché Firenze non si è mai rassegnata all’idea che le spoglie del Sommo riposassero a Ravenna, dove Dante è morto in esilio. Ha chiesto e richiesto la restituzione, ma Ravenna ha sempre risposto picche.

«Il 4 settembre 2020 – ha spiegato Cristina Muti – le celebrazioni per il VII Centenario della morte di Dante inizieranno a Ravenna con un grande concerto: ci sono tre compositori, un ucraino, un armeno e un italiano che stanno scrivendo tre pezzi su Dante in chiave contemporanea. Il mio sogno è portare il concerto anche a Firenze, a Santa Croce, attraverso il Treno di Dante, quello che attraversa gli Appennini. E su quel treno vorrei che viaggiassero anche le ossa di Dante. I fiorentini ce le chiedono da sempre, possiamo lasciarle per una settimana, per poi riportarle indietro». 

A Ravenna la sala gremita degli Antichi chiostri si è ammutolita di fronte alla proposta di Cristina Muti, per lasciare subito dopo il posto a un brusio insistente. «Ma dopo non ce le restituiscono più», ha detto una voce dal pubblico. «No, le facciamo tornare a casa dopo una settimana. Noi romagnoli siamo bravi a riportare a casa quello a cui teniamo. Io vi dico che lo faremo», ha risposto risoluta Cristina Muti, strappando un applauso alla sala, tra sguardi sbigottiti e divertiti. «Questo viaggio sarà come un pellegrinaggio e ad ogni tappa verranno tributati degni omaggi a Dante». 

Ancora una volta Cristina Muti ha lanciato una sfida alla città. Come era accaduto in passato, e chissà che, anche questa volta, non si arrivi a traguardi finora considerati irraggiungibili. Il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, confessa che Cristina Muti gli aveva già parlato di questo progetto visionario e irresistibile. «Mi ha confidato questo suo sogno – ha raccontato – che è all’altezza delle sfide a cui ci ha abituati in tutti questi anni. Sfide alte, che hanno spinto la città a mettersi in discussione, proiettandola in uno scenario internazionale. E io sono al fianco di Cristina in questo sogno, che rafforza ulteriormente i rapporti di Ravenna con Firenze. E sono al suo fianco per ragionare e valutare tutte le possibilità». 

Non a caso da indiscrezioni di Palazzo Merlato, risulta che il Comune avrebbe già consultato un legale per valutare gli aspetti giuridici di un ipotetico trasferimento delle spoglie e avrebbe già avuto, sulla proposta, i primi confronti con Firenze. De Pascale, ricordando poi le celebrazioni del VII centenario, ha sottolineato l’importanza che l’avvio avvenga con un evento internazionale nel segno di Ravenna Festival. «Personalmente – ha aggiunto – e a nome di tutta la città, chiedo a Riccardo Muti di essere protagonista di queste celebrazioni dimostrando, con la sua grandezza, che Ravenna, a distanza di secoli, è ancora capace di ospitare personalità illustri».