De Rosa: "Ridare ai giovani i luoghi della socialità"

Il prefetto ha parlato degli effetti della pandemia. Consegnate le onorificenze. Fra queste anche una targa del Presidente Mattarella al Ravenna Festival

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Onorificenze al Merito della Repubblica e ai Maestri del Lavoro, due targhe speciali. Ma anche alcuni forti richiami: aiutare i ragazzi a superare gli strascichi della pandemia, come ha chiesto il prefetto De Rosa, e il legame di Ravenna con i principi della Repubblica – come ha detto il sindaco de Pascale – che registrò la più alta adesione alla Repubblica nel referendum che la oppose alla Monarchia.

La cerimonia del 2 giugno, Festa della Repubblica, si accompagna da sempre alla consegna dei diplomi di onorificenza dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, quest’anno quattro: Cavalieri, Stefano Cesaretti (Sottufficiale dei Carabinieri in congedo), Caterina Durante (Commissario in quiescenza della Polizia di Stato), Franco Sassi (Ceo di Technologica); Grand’Ufficiale il Prefetto a riposo Maria Guia Federico con tanti anni trascorsi presso il Palazzo del Governo di Ravenna. I sei diplomi di Stelle al Merito sono stati consegnati ai seguenti Maestri del Lavoro: Andrea Belpassi, Alessandro Bentivoglio, Paolo Ragazzini, Piermauro Conti, Orietta Lama e Bruno Zama.

A loro sono stati riconosciuti competenza, dedizione, serietà nei decenni nei quali hanno lavorato. La figlia di Maturgo Pellegrini, Alda, ha ritirato la Medaglia d’Onore alla memoria del padre, deportato in Germania. Infine due targhe: quella che il Presidente della Repubblica Mattarella ha concesso in occasione della 33° edizione del Ravenna Festival (ritirata dal Sovrintendente Antonio De Rosa e dai due direttori artistici del Festival Franco Masotti e Angelo Nicastro) e quella del Prefetto De Rosa in segno di "riconoscenza e gratitudine" al pescatore lughese Devis Ghetti che il 28 maggio ha salvato un giovane automobilista finito con la vettura nel Canale Candiano.

Nel suo discorso, molto legato all’attualità, il prefetto De Rosa ha sottolineato che "la povertà educativa di cui si parla tanto oggi ha bisogno di azioni comuni e concertate. Non si contrasta il disagio giovanile e la carenza educativa presidiando militarmente le città. Vanno restituiti ai nostri ragazzi i loro luoghi di socialità". Per questo con i colleghi delle forze dell’ordine "abbiamo detto sì al Jova Beach Party a Marina di Ravenna, a Iron Man a Cervia, alle Frecce Tricolori sui lidi ravennati, a ogni altro evento di divertimento, perché bisogna ritornare in fretta al pre-pandemia e riappropriarci dei nostri spazi". Attenzione, però, perché "il rispetto delle regole è a tutela della sicurezza, senza eccessi o abusi da alcol, usando, se possibile, linguaggi appropriati. Basta con i divieti ma siamo tutti più responsabili e non ironizziamo per favore sui pericoli derivanti dagli eccessi e dall’abuso di sostanze alcoliche".

Il sindaco Michele de Pascale ha ricordato che il 2 Giugno del 1946 circa 25 milioni di italiani si recarono alle urne per scegliere fra Repubblica e Monarchia prevalse la prima per ’appena’ due milioni di voti (54,3% vs 45,7%). Questo sofferto risultato fu tutt’altro che omogeneo nel paese, "e la nostra provincia di Ravenna fu di gran lunga la migliore d’Italia, superando l’88% per la Repubblica, 152.719 cittadini ravennati a cui ancora oggi guardiamo con infinita gratitudine. Nel comune di Ravenna addirittura si superò il 91%. Mazziniani, comunisti, socialisti e cattolici progressisti si saldarono e scrissero insieme un’altra pagina di cui andare orgogliosi della storia della nostra terra".

lo. tazz.