Delitto di Elisa, la famiglia parte civile

Oggi al via il processo contro Riccardo Pondi, che un anno fa uccise la moglie a Glorie di Bagnacavallo

Migration

Dopo una animata discussione con la moglie 31enne Elisa Bravi (nella foto) nella loro casa di Glorie di Bagnacavallo, nella notte tra il 18 e il 19 dicembre scorso aveva messo le mani al collo della donna sino a provocarne il decesso "per asfissia meccanica", come aveva stabilito il medico legale incaricato dal pm Lucrezia Ciriello. Un omicidio pluriaggravato quello contestato al 40enne ravennate Riccardo Pondi, tutt’ora in carcere, per il quale la procura aveva chiuso le indagini con un giudizio immediato con partenza del processo fissata per lunedì davanti alla corte d’assise. La difesa – avvocati Ermanno Cicognani e Francesco Manetti – ha però sollevato una eccezione di legittimità costituzionale lamentando in buona sostanza una lesione del diritto di difesa, sotto vari profili, in relazione alla nuova norma che di fatto impedisce il rito abbreviato in casi, come questo appunto, nei quali l’imputato rischi fino all’ergastolo.

Ecco che allora è stata fissata per questa mattina una prima udienza davanti al gip Andrea Galanti il quale presumibilmente aggiornerà il processo in ragione di una circostanza particolare: entro fine mese la corte costituzionale dovrebbe pronunciarsi proprio su questo tipo di eccezione già sollevata per altri casi di omicidio tra le pareti domestiche. Intanto potrebbero già esserci le prime costituzioni di parte civile a cominciare dalla famiglia della vittima tutelata dagli avvocati Giuseppe Della Casa e Annalisa Porrari. Analoga decisione è attesa nelle prossime udienze dalle associazioni Demetra di Lugo, Udi – unione donne d’Italia - di Ravenna e Dalla Parte dei Minori.

a.col.