Delitto di Passogatto, all’asta la casa di Cantini

L’abitazione dell’imprenditore condannato per l’omicidio della moglie. Yanexy Gonzales Guevara è stata pignorata e sarà venduta al miglior offerente

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Finirà all’asta l’abitazione di Passogatto di Lugo all’interno della quale era stata uccisa la 23enne cubana Yanexy Gonzales Guevara. Per quel delitto, il marito 47enne Marco Cantini sta scontando una pena definitiva a 23 anni e mezzo di reclusione. Era lui il proprietario dell’immobile nel quale la ragazza era andata ad abitare subito dopo il loro matrimonio celebrato a Cuba: e il pignoramento è giunto in ragione della specifica procedura attivata dalle parti civili per i risarcimenti.

A pochi metri dalla casa, c’è pure il pozzo nel quale inizialmente si pensava che la 23enne avesse trovato la morte in un gesto estremo dettato dalla disperazione salvo poi stabilire che era stato invece il consorte a buttarcela dentro. Cantini, che in seguito si era risposato con una giovane di origine romena, dopo l’assoluzione e la scarcerazione incassate in primo grado, era andato ad abitare nello stesso immobile con la nuova compagna almeno fino alla condanna definitiva pronunciata nel gennaio 2018. Per arrivarci, ci erano voluti cinque gradi di giudizio distribuiti in quasi dieci anni. Il ritrovamento nel pozzo del cadavere della ragazza, risaliva alla sera del 2 settembre 2008, ovvero 12 giorni giorni dopo la scomparsa.

Sul corpo non c’era nessun segno, sostanzialmente per due ragioni: perché era in forte stato di decomposizione e perché l’esame autoptico, che non aveva restituito evidenze di soffocamento, "ebbe luogo in maniera più che superficiale", avevano chiarito i giudici della corte d’assise d’appello-bis motivando l’ultima condanna, quella diventata definitiva. Sotto il profilo investigativo, si era trattato di un caso tutto in salita visto che non era stata trovata "nessuna traccia di morte violenta" e che l’imputato si era sempre dichiarato innocente. Però Cantini, avevano scritto i giudici, avrebbe benissimo potuto aggredire la 23enne senza lasciarle segni in uno scenario di questo tipo: lei "viene afferrata da dietro, spinta sopra a uno dei cuscini del divano nel soggiorno, tenuta con il capo premuto fino al soffocamento". E la corte si era perfino andata a cercare sul web le immagini dell’uomo, descrivendolo come "muratore corpulento, del peso di 80 chili". Riferimento al suo lavoro di imprenditore edile che gli era valso più di una lode durante i due anni circa di custodia cautelare in parte dedicati a varie ristrutturazioni nel carcere di Forlì.

La stessa abilità che l’uomo aveva messo nei lavori via via eseguiti nella sua residenza di Passogatto. Per quanto riguarda Yanexy, di chili "ne pesava 40 ed era di corporatura esile". Certo, è impossibile stabilire se fosse morta "per annegamento o per compressione". Ma in fondo questo era solo un dettaglio, visto che a determinare la condanna del marito, erano stati i numerosi indizi raccolti nel contesto di una separazione coniugale particolarmente tumultuosa terminata in quel pozzo con il quale chi si aggiudicherà il lotto, dovrà comunque fare i conti volgendo lo sguardo verso l’orizzonte.

Andrea Colombari