Non parteciperò ad altri referendum abrogativi in quanto le ultime consultazioni si sono rivelate un inutile spreco di tempo e, soprattutto uno sperpero di denaro pubblico; inoltre vorrei rilevare che si tratt di un dispositivo debole poiché non si ha la garanzia che il governo attuale, o i prossimi governi, tengano in considerazione l’esito del quesito referendario, anche a quorum raggiunto. Qualora i prossimi referendum fossero propositivi o istituzionali, allora sarà mio impegno partecipare. A maggior ragione di questo mio dissenso, si consideri che il raggiungimento del quorum al 50%+1 degli aventi diritto al voto non stimola la partecipazione perché per la stragrande maggioranza degli Italiani recarsi alle urne è una seccatura (il nostro senso civico è quasi inesistente!), e spesso si dà per scontato il mancato raggiungimento del quorum. Tornerò a votare i referendum abrogativi quando non sarà necessario raggiungere il quorum (magari portando la raccolta di firme a 1.500.000) ovvero quando sarà ritenuta valida qualsiasi percentuale di affluenza alle urne: allora sì che ci sarà partecipazione, anche da parte di quei movimenti e di quei partiti sostenuti da politici che invitano a disertare le urne, che è l’esatto contrario della Democrazia.
Stefano Bianchini
Autorità portuale, meglio un presidente di questa terra
Ora che la fase elettorale si è conclusa, ritengo che sia giunto il momento per le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, di superare le logiche di contrapposizione e di convergere responsabilmente su un obiettivo comune: l’individuazione di una figura di alto profilo espressione del nostro territorio, in grado di assumere la presidenza dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro-Settentrionale. Le indiscrezioni di stampa sembrerebbero indicare il nome dell’avvocato Francesco Benevolo come principale candidato alla guida dell’Ente. Pur riconoscendo le competenze e l’autorevolezza del professionista citato, credo sia fondamentale, in questa fase storica di rilancio e riposizionamento strategico del porto di Ravenna, che la città possa esprimere una propria leadership, individuando in un ravennate il riferimento istituzionale e tecnico in grado di rappresentare le istanze della comunità marittimo-portuale e del tessuto economico-produttivo locale.
Maurizio Marendon