Avevano escogitato uno stratagemma per pagare meno l’assicurazione dell’auto: farsi risultare residenti in piccoli comuni del Nord Italia, sapendo che la loro regione, la Campania, è quella dove la polizza Rc costa di più. Ma ad un certo punto dalla compagnia assicurativa Generali, con sedi a Lugo e Faenza, qualcuno ha cominciato a insospettirsi nel vedere che paesi con poche migliaia di abitanti come Aldino (Bolzano), Cigliano (Vercelli), Trecate (Novara) erano ricorrenti, e sempre associati alla residenza di cittadini di origine napoletana. Sono ben sessantacinque, tra cui 26 donne, quelli ai quali è stato recapitato l’atto di conclusione indagini firmato dal Pm Cristina D’Aniello e che ora devono rispondere di truffa in concorso. Gli indagati, tutti affidati alla difesa dell’avvocato Giacomo Scudellari, in buona sostanza, in qualità di intestatari del veicolo da assicurare producevano all’agenzia assicurativa un falso certificato di residenza e una falsa dichiarazione di passaggio di proprietà a suo favore, inducendo così in errore la compagnia assicurativa che stipulava la polizza con i benefici contrattuali derivanti dall’assegnazione della classe di merito più favorevole. Fatti collocati tra 2019 e 2020. Napoli è la città con più sinistri in Italia e, di conseguenza, il luogo dove la polizza Rc auto costa di più. Facendosi risultare residenti in paesi a basso indice di incidentalità e quindi assicurativo, il risparmio alla fine diventava considerevole. Due degli indagati, un 45enne e una 46enne napoletani, in concorso tra loro, si erano presentati sotto falso nome presso le agenzie assicurative di Faenza e Lugo, procacciando clienti per i quali promuoveva la stipula di numerose polizze, sulla scorta di documentazione falsa, inducendo l’ignara compagnia – che al processo potrà costituirsi parte civile – a concedere condizioni contrattuali più vantaggiose. l. p.