"Dieci metri quadrati? Esagerati in vasca"

Davide Grilli, gestore dell’impianto, è dubbioso sull’ipotesi di distanza obbligatoria per ogni natante

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Un tuffo dove l’acqua è più blu presto potrebbe tornare ad essere concesso anche ad atleti non agonisti o di rilevanza nazionale. Anche il settore delle piscine infatti in questi giorni è in pressing sul Governo per poter riaprire a inizio maggio, sebbene a Ravenna la piscina comunale: "Non ha mai chiuso – come spiega il gestore Davide Grilli –. Siamo sempre rimasti aperti per ospitare le attività agonistiche come previsto e con tutti i protocolli del caso".

Ci può ricordare queste modalità di allenamento?

"Sono inibiti, e dalle indiscrezioni di questi giorni lo resteranno anche in caso di una più ampia riapertura,gli spogliatoi e le docce. Gli atleti si cambiano in tribuna".

A queste condizioni il sistema che gestisce un numero relativo di atleti è ormai rodato. Ma cosa succederà quando riaprirete anche ai non agonisti?

"Siamo preoccupati. Poichè se quanto si dice in questi giorni dovesse trovare conferma sarà difficile far rientrare la grande massa di utenti in piscina".

Cosa vi preoccupa di più?

"Anzitutto si parla di dieci metri quadrati di acqua per persona. Un elemento che giudico contraddittorio e non rappresentativo".

Perché?

"In acqua è già stato dimostrato come il cloro di per sè svolga un’azione disinfettante e preventiva anche nei confronti del virus. In più la struttura aveva già investito alla prima riapertura ingenti somme per adeguarsi ai protocolli più rigidi, rivelatisi sicuri a sufficienza, da non richiedere altri inasprimenti".

Si discute anche di impedire le lezioni di gruppo.

"Un’ipotesi penalizzante per l’ampia corsistica che prevediamo in piscina. Il valore dell’avviamento per i più piccoli sarà cancellato. Ci auguriamo che la Regione e il Governo rivedano le indiscrezioni del momento, per consentire una riapertura a eque condizioni".

Con queste limitazioni aggiuntive qual è il rischio?

"Una riduzione del lavoro e quindi del fatturato del 60% rispetto alle stime per il 2021. Potremmo anche accettarlo, ma solo con la certezza di una decontribuzione e sgravi fiscali commisurati ai sacrifici che ci chiederanno"

f.z.