"Dieci persone fuori casa e tre cantieri aperti"

Il sindaco di Cotignola, Federico Settembrini, fa il punto a tre settimane dal secondo allagamento che ha colpito il paese

"Dieci persone fuori casa e tre cantieri aperti"

Il cantiere sulla rotta del fiume Senio (foto Tedioli)

Sono passate tre settimane dalla seconda alluvione che ha colpito il paese e il territorio di Cotignola. Percorrendo le strade dell’abitato si possono notare i teli che sono stati posti al culmine degli argini su cui sono insistiti i febbrili lavori in questi giorni. "Sono tre i cantieri che stanno operando in questo momento – illustra il sindaco, Federico Settembrini –, uno, naturalmente, sulla rotta, uno sulla riva destra del Senio, l’altro in centro a Cotignola". Quest’ultimo nella zona del campo di tiro con l’arco. I cantieri sono gestiti e portati avanti dall’Autorità di bacino e stanno operando con i fondi di somma urgenza. "Con i funzionari dell’Autorità di bacino abbiamo ispezionato anche altri tratti degli argini – spiega ancora Settembrini – e si sta procedendo con sistemazioni anche in queste zone che sono risultate ammalorate. Si tratta però di lavori per la messa in sicurezza immediata, che dovranno poi essere consolidati con interventi più strutturati non appena le condizioni meteo lo consentiranno, cioè con la prossima primavera-estate". Si stima che, comunque, i lavori di somma urgenza che sono stati avviati dal giorno dopo il disastro andranno avanti almeno fino a metà del prossimo anno. Le acque, che, fuoriuscite dalla rotta, avevano invaso parte del forese, la zona artigianale a ridosso dello svincolo autostradale, e lambito parte dell’abitato urbano, hanno lasciato dietro di sé vari danni, che in alcuni casi si sono evidenziato nella loro compiutezza solo alcuni giorni dopo. "Ci sono aziende che non sono ancora riuscite a ripartire – spiega il primo cittadino –, altre che hanno ripreso solo in parte l’operatività. Nonostante lo sconforto di aver subito due alluvioni in 16 mesi, non sono a conoscenza di nessuna azienda che abbia deciso di non tornare a operare, certo che il timore di non trovarsi al sicuro è evidente e si dovrà porre rimedio quanto prima".

Le ditte colpite da questo secondo evento alluvionale sono state 176, mentre 944 i cittadini coinvolti. "Sono ancora una decina le persone che non dormono ancora a casa loro – sottolinea il primo cittadino –, stiamo continuando le operazioni di pulizia con gli autospurgo, mentre Hera sta effettuando la stessa cosa nelle zone pubbliche. Continuiamo con la raccolta del fango e dei rifiuti prodotti dagli allagamenti". Sono stati attivati i Cas (Contributi di autonoma sistemazione), mentre per i Cis (Contributi di immediato sostegno) si attende l’ordinanza, dopo che la facente fuzione di presidente della Regione Emilia Romagna, ha chiesto l’innalzamaneto a 10.000 euro del contributo spettante a chi fosse stato alluvionato due volte. Il tessuto cittadino sta tornando pian piano alla normalità, ma gli argini continuano a essere sorvegliati speciali ogni qualvolta che piove. Il punto dove il fiume ha rotto l’argine sinistro, di fianco a via Ponte Pietra a 400 metri a valle della Chiusaccia, è stato chiuso e ha retto al maltempo in queste tre settimane.

Matteo Bondi