Diffamazione e minaccia su team corse: a processo ravennate

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Assieme al figlio gestisce una attività legata alle auto da corsa con sede a Gambettola. E per questo che con il ravennate ora imputato davanti al tribunale di Ravenna per diffamazione e minacce, si erano conosciuti: per l’acquisto di una vettura. Secondo quanto spiegato dalla parte offesa, l’altro aveva loro prestato danaro aiutandoli. Poi nel settembre 2019 non lo aveva più voluto come intermediario di cessione del credito. E da quel momento a suo dire l’altro si era si presentato in pista urlando con piloti e genitori. Quindi aveva preso a dire a tutti che non sarebbero più stati presenti nelle competizioni perché li avrebbe fatti chiudere. Una campagna martellante su Facebook tutti i giorni, anche ieri in apertura del processo, con almeno un post al giorno e diverse persone che si sarebbero via via allontanante di conseguenza dal team. Ci sarebbe addirittura stato uno sponsor che aveva mollato dopo avere manifestato l’intenzione di investire 70 mila euro. Da ultimo la lamentata minaccia: legata a un mozzicone di sigaretta abbandonato e presunto presagio di incendio.