Disinnescata e fatta brillare la bomba d’aereo

L’ordigno, del peso di 100 libbre con all’interno 25 chili di esplosivo era stato rinvenuto in un campo tra Lugo e Cotignola un mese fa

Migration

di Luigi Scardovi

Erano esattamente le 12.45, quando si è udito un boato, immediatamente seguito da una colonna di fumo, con blocchi e frammenti di terra lanciati in tutte le direzioni. Stiamo parlando degli effetti del brillamento, avvenuto ieri in una cava situata in via Rondelli a Filo di Alfonsine presso un’area della Cooperativa Braccianti, della bomba d’aereo americana, del peso di 100 libbre (corrispondenti a poco meno di 50 chili) con all’interno 25 chili di esplosivo, per una lunghezza di poco più di 73 centimetri. L’ordigno era stato rinvenuto poco più di un mese fa in un campo situato nei pressi di via Madonna di Genova, in territorio comunale lughese, praticamente al confine con quello di Cotignola e a poche centinaia di metri da Maria Cecilia Hospital e da un stazione di servizio carburanti, durante lavori sulla rete irrigua del Canale Emiliano Romagnolo.

A effettuare tutte le attività, dalle operazioni di stabilizzazione, al trasporto fino al successivo brillamento, sono stati gli artificieri dell’VIII° Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti ‘Folgore’ di Legnago, che hanno operato con 25 addetti, tra personale responsabile dell’attività (erano presenti il Colonnello Gianluca Dello Monaco e il Capitano Raffaele Granato, rispettivamente comandante e ufficiale addetto alle operazioni di bonifica del Reggimento), artificieri e personale di manovalanza. L’intera procedura è stata seguita dal Centro operativo misto allestito presso la sala comunale di Barbiano, con il coordinamento della Prefettura di Ravenna e alla presenza dei rappresentanti di tutte le forze in campo. Per consentire lo svolgimento in sicurezza delle operazioni si è provveduto a far evacuare, entro le 7, i residenti delle quattro abitazioni presenti nel raggio di sicurezza, stimato in 258 metri dall’ordigno. A partire dalle 6.30 è stato inoltre interdetto il traffico lungo le vie Felisio e Madonna di Genova. Le operazioni di disinnesco e successivo brillamento si sono concluse con successo.

Appena è stata completata l’evacuazione delle persone, i militari con l’ausilio di una speciale chiave ‘a razzo’ hanno provveduto a svitare le due spolette , ossia i due organi sensibili attivi, uno di testa e uno di coda, di cui la bomba era dotata. Terminato il despolettamento e il loro brillamento in loco, l’ordigno è stato caricato su un ‘Ducato’ e trasportato, con tanto di convoglio militare al seguito, fino alla cava di Filo. Nei giorni scorsi poi il personale dell’VIII° Reggimento aveva provveduto a mettere ‘proteggere’ Maria Cecilia Hospital e il distributore di carburanti realizzando un bunker finalizzato a mitigare al massimo gli effetti di un’eventuale esplosione. Presso la stazione di servizio era inoltre stata realizzata un’opera di trinceramento per azzerare completamente l’eventuale onda sismica, sempre in caso di esplosione ovviamente non voluta. L’ordigno è stato quindi trasportato (mantenendo un’andatura di sicurezza compresa tra i 30 e i 50 kmh) con un convoglio interforze nella cava di Filo dove è stata fatta brillare senza criticità e in anticipo rispetto alle previsioni".