Divieto di fumo in spiaggia Ravenna, nessun bagnante trasgredisce: "E' giusto così"

Ordinanza in vigore dal 15 luglio, multe fino a 200 euro

Divieto di fumo in spiaggia Ravenna, nessun bagnante trasgredisce: "E' giusto così"

Divieto di fumo in spiaggia Ravenna, nessun bagnante trasgredisce: "E' giusto così"

Ravenna, 17 luglio 2019 – Tutti sorridono agli agenti della polizia locale di Ravenna, mostrano i posaceneri portatili appoggiati accanto all’ombrellone o in borsa e aggiungono: «È giusto, la regola è giusta». Nel 2003 scatenò molte polemiche il divieto di fumo nei locali pubblici, ma la reazione composta e accomodante dei fumatori all’ordinanza che impone lo stop alle sigarette sulla riviera ravennate può forse dirci molte cose su come sia cambiata la percezione del fumo nella nostra società, a 13 anni di distanza.

Da lunedì infatti le sigarette non sono più le benvenute in questo tratto di costa romagnola, lungo ben 35 chilometri: nessun mozzicone dovrà più inquinare il mare. Il fumo è assolutamente vietato lungo la battigia, la fascia di spiaggia a 3 o 5 metri (a seconda del tratto di costa) dall’acqua, mentre è ammesso nella parte rimanente dell’arenile a patto di essere provvisti di posaceneri portatili, distribuiti in questi giorni anche all’interno degli stabilimenti balneari. Le sanzioni vanno da 100 a 200 euro. Dopo un lunedì piovoso e freddo, la giornata di ieri è stata il primo banco di prova per la nuova ordinanza: e il test si può dire pienamente superato. In quattro ore di controlli la polizia locale non ha staccato nemmeno una sanzione, e ha anzi raccolto il parere favorevole di diversi bagnanti.   Un risultato che ha lasciato sorpresi gli stessi agenti, convinti di trovare qualche resistenza alla nuova regola. E invece ieri mattina a Lido di Savio nessuno passeggiava sulla battigia con la sigaretta tra le labbra, mentre in compenso diverse persone hanno avvicinato gli agenti per chiedere loro i dettagli della nuova regola e fare ben presente che loro i mozziconi spenti sulla sabbia non li lasciavano neanche prima che ci fosse un’ordinanza a vietarli.   «Fumo, ma trovo incivile anche il comportamento di chi lascia le sigarette in giro per strada – dice un’anziana, che ferma gli agenti per ricevere informazioni e mentre ascolta annuisce con la testa –. Da anni mi porto dietro una scatoletta di metallo per i mozziconi. Dovrebbe essere così per tutti, è un segno di educazione, ma purtroppo non tutti ci fanno attenzione». Non è l’unica a essere d’accordo: anche Claudia Fuzzi, stesa a prendere il sole, ha piantato accanto a sé sulla sabbia il posacenere: «Anche prima dell’ordinanza me lo portavo sempre in borsa – dice –. Il mozzicone non si butta a terra. Non lo faccio per strada, a maggior ragione non lo farei mai in spiaggia».

Come per ogni rivoluzione, lenta e inesorabile, anche quella del fumo in spiaggia richiederà ancora tempo per raggiungere lo zero assoluto o quasi. E così nei cumuli di sabbia che si trovano qua a là, frutto del lavoro di pulizia della spiaggia dei bagnini alle prime ore dell’alba, oltre alle conchiglie si intravedono anche dei mozziconi: «La sera è il vero problema – commenta Alessia Grifoni, assistente scelto della polizia locale – perché ci sono le feste in spiaggia, e col buio per noi controllare diventa più difficile. E allora qualcuno che lascia a terra il mozzicone c’è». L’intento però è anche quello di educare, tant’è vero che gli agenti chiudono un occhio di fronte agli unici due casi ‘borderline’ della mattinata: un uomo in spiaggia libera che fuma ai limiti dello spazio considerato battigia, ma provvisto di posacenere portatile, e una signora che ha messo i mozziconi in un fazzolettino di carta, col rischio che possa volare via.