"Don Milani, esasperati dalle auto ovunque"

Faenza, lo sfogo di un genitore: "Situazione insostenibile, vetture posteggiate in maniera selvaggia, noi costretti a camminare in strada"

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"Situazione insostenibile alla Don Milani". Questo lo sfogo sui social di un genitore esasperato dalle auto sul marciapiede che costringono ogni giorno i bambini a impegnare la carreggiata. "Domani mattina io e mia figlia arriveremo a scuola con cinque-dieci minuti di ritardo. Lei frequenta l’istituto Don Milani a Faenza. Il motivo per cui entreremo dopo, domani mattina e forse anche per i giorni a seguire, fa capo ad una situazione insostenibile".

L’entrata principale della scuola, stando al genitore, è dotata di un ampio parcheggio e nei dintorni c’è la possibilità di lasciare l’auto in modo urbano. "Certo, bisogna prendere in considerazione di farsi due passi a piedi e non mi pare una cosa così grave – commenta –. Ma il desiderio di poter entrare con la macchina direttamente in classe è troppo forte. E dunque, malgrado i parcheggi nelle vicinanze vuoti, i marciapiedi e le aree verdi intorno alla scuola vengono occupati in modo selvaggio e inurbano dalle auto. Si è costretti a camminare in mezzo alla strada con automobilisti distratti il cui unico scopo è il parcheggio più vicino possibile all’ingresso. Questa mattina c’era anche del ghiaccio per terra e io e mia figlia, una bambina di sette anni, stavamo per essere investiti. Ho provato a sensibilizzare altri verso questa che è una situazione di inciviltà, ma mi è stato risposto che bisognerebbe prendere in considerazione anche le esigenze altrui – continua l’uomo –. Bene, a causa delle esigenze altrui, tra cui midomando se violare il codice della strada sia condiderata un’esigenza, domani mattina – oggi, ndr – una bambina di sette anni dovrà entrare dieci minuti dopo a scuola".

In effetti il problema dell’area adiacente l’ingresso della scuola Don Milani a Faenza è ben noto. Nel tempo si sono susseguiti moltissimi tentativi, e non solo da parte di singoli cittadini, di cambiare le cose. Ad esempio la protesta civile di Linda Maggiori che assieme al presidente del Quartiere Centro-Sud, Ilaria Giama, occuparono i marciapiedi con delle sedioline impedendo di fatto alle auto di metterci sopra due ruote. Negli anni tanti sono stati tanti i tentativi anche dell’amministrazione di Palazzo Manfredi di tentare di far perdere le brutte abitudini agli automobilisti, istituendo linee di Piedibus per cercare di evitare l’arrivo a frotte delle auto, ma anche attraverso alcune misure repressive da parte della polizia locale, è risultato tutto inutile.

Una volta andati via i vigili tutto tornava come prima, con le auto lasciate sui marciapiedi come fossero i loro naturali parcheggi e costringendo invece i pedoni a impegnare la carreggiata in commistione con le auto. Da tempo gli ambientalisti e le associazioni che si occupano di mobilità dolce chiedono la chiusura delle direttrici verso l’ingresso della scuola di via Corbari, che peraltro è dotata di un parcheggio che spesso rimane semi-vuoto, per il momento richiesta rimasta inascoltata.