"Dopo l’incidente sono tornato alla vita"

Federico Bracci ha perso le gambe in uno schianto in moto a maggio. Ad agosto ha ricominciato a fare le pizze nel locale di cui è socio

Il 28enne Federico Bracci con Alessandro Gentilini e Umberto Close (Zani)

Il 28enne Federico Bracci con Alessandro Gentilini e Umberto Close (Zani)

Un incidente in moto, gravissimo, e la vita non è più la stessa. O forse no, a patto che non ci si perda d’animo, impegnandosi con tenacia, grati di avere avuto "una seconda possibilità. E io vado avanti come un treno". Usa queste parole Federico Bracci, ravennate di 28 anni che in un terribile schianto avvenuto il 29 maggio scorso in via Franguelline Nuove fra San Pancrazio e Godo ha rischiato di morire dopo aver perso entrambe le gambe, con il guard rail che si è trasformato in una lama tagliente. Una lama che poteva spezzare i sogni di un ragazzo che l’1 giugno 2020 aveva appuntamento dal notaio con l’amico e socio Alessandro Gentilini, 48enne lughese, per aprire una pizzeria tutta sua: ‘Il Borghetto’ in via Superiore 48 a Villanova di Bagnacavallo. Una pizzeria dove ad agosto, a pochi giorni dalle dimissioni dall’ospedale di Lugo, è rientrato come cassiere e oggi lavora come pizzaiolo. "Per fare la pizza servono le braccia – dice con la limpidezza di chi si è trovato davanti a una sfida brillantemente superata –. Dovevo giusto potermi muovere liberamente all’altezza del tavolo e così, con l’aiuto di Alessandro e del mio maestro, amico e collega ‘Umbo’ (Umberto Close, 51 anni, storico pizzaiolo di Ravenna, ndr), abbiamo pensato ai treni e c’è venuta l’idea dei binari, ma quelli dei cancelli automatici". Detto e fatto: muovendosi su una sedia inserita su due binari orizzontali di fronte al tavolo da lavoro, Bracci impasta e inforna pizze dalle 18 alle 22, tutti i giorni escluso il lunedì, giorno di chiusura della pizzeria. "Il lavoro va bene, con il Covid la gente è un po’ calata ma essendo una pizzeria da asporto continuiamo a lavorare". Oggi è questa la preoccupazione di Bracci che solo nove mesi fa ha dovuto affrontare la prova più difficile della sua vita.

"Stavo viaggiando verso Godo per lasciare la moto dai miei – racconta Bracci –, quando in curva sono venuto a collisione con un’auto che stava arrivando dalla parte opposta e sono finito nel campo: ci sono ancora le indagini in corso quindi sull’incidente preferisco non dire nient’altro. Sono stato tre giorni in coma e in Terapia intensiva al ‘Bufalini’ di Cesena dove sono rimasto ricoverato un mese. Poi sono stato trasferito all’ospedale di Lugo per la riabilitazione, e sono uscito il 25 luglio". E ad agosto già in pizzeria: un obiettivo centrato. "Ho iniziato a fare le pizze a 15 anni – dice Bracci – e ora continuo nel locale che gestisco con Alessandro con cui abbiamo anche l’appalto per il rifornimento delle macchinette Buonristoro in provincia". Insomma, Bracci è uno che non molla. "L’incidente non mi ha cambiato niente. Ho dato solo una bella botta e sono più matto di prima – scherza –: sono anche riuscito a tornare in moto con le protesi. Ringrazio la mia famiglia e gli amici che mi sono stati vicino". Infine un messaggio: "A tutti i ragazzi che magari hanno perso un braccio o una gamba e hanno paura a uscire voglio dire che non ha senso e li invito in pizzeria a ‘Il Borghetto’. Qui siamo tutti uguali".

Milena Montefiori