Droni e unità cinofile per le ricerche

Da ieri sono aumentate le forze in campo ad Alfonsine. Gli inquirenti pensano che la sedicenne scomparsa sia ancora in zona

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Protezione civile con unità cinofile e vigili del fuoco con unità di comando locale, droni in azione e gommone sul fiume Senio, ad Alfonsine. Da ieri mattina sono aumentate le forze in campo per le ricerche della studentessa 16enne originaria della Moldavia e residente nel paese della Bassa Romagna, scomparsa nella tarda serata di giovedì 21 luglio dalla sua casa di via Murri dopo un litigio con la madre Ludmila. Da quella serata sono trascorse due interminabili settimane, due settimane di ricerche ininterrotte della giovane secondo il Piano persone scomparse della Prefettura di Ravenna, due settimane di segnalazioni alla madre che ha lanciato diversi accorati appelli. Intanto le indagini dei carabinieri, coordinate dal pm Cristina D’Aniello, proseguono. E proprio sulla base di queste ultime, da ieri le ricerche si concentrano ancora di più sul paese di Alfonsine da dove è scomparsa volontariamente. La convinzione degli inquirenti è infatti quella che la ragazzina non abbia fatto tanti chilometri da quel litigio con la madre scoppiato perché la 16enne guardava in continuazione il telefonino, telefonino che le è stato strappato dalle mani prima della fuga. Proprio il fatto che la ragazza non abbia con sé il cellulare complica le ricerche che saranno al centro di una riunione di coordinamento in programma questa mattina in prefettura a Ravenna.

Nel frattempo continuano le segnalazioni (da San Giovanni di Ostellato nel Ferrarese a Rimini, da Russi a Bagnacavallo ad altre località) che purtroppo finora non si sono rivelate attendibili. Nel corso di queste due lunghissime settimane la madre ha lanciato, attraverso i quotidiani locali e non, i portali e i social, diversi appelli che non hanno però sortito gli effetti sperati. Non è mancato neanche l’appello della prof Lorena Lavezzo su Facebook. Contemporaneamente si sono attivate diverse persone, tra cui alcuni amici di famiglia, nella speranza di contribuire a rintracciare la giovane e quindi di potere finalmente vederla riabbracciare la madre e il fratellino di dieci anni. L’ultimo avvistamento della 16enne risale alla sera stessa della sua fuga da casa. A vederla è stata una persona che conosce bene la famiglia Bogus. Stando alla sua segnalazione, la ragazza era sola e stava camminando nei pressi di corso Garibaldi, all’altezza del ‘Tigotà’. Come ha spiegato e scritto sui social la madre, "la sera in cui mia figlia si è allontanata indossava una maglia fucsia, pantaloncini neri e scarpe da ginnastica bianche, quattro anelli, un paio di orecchini e un crocefisso. Non aveva con sé il cellulare, documenti e denaro". Lei e il fratellino erano arrivati ad Alfonsine circa un anno fa raggiungendo la loro madre, che si era invece trasferita in Italia per lavoro sei anni prima. La 16enne aveva da poco conseguito la licenza media per poi iscriversi al liceo linguistico a Lugo.