Ravenna, 29 aprile 2023 – Arrivano due nuovi autovelox fissi e saranno i primi installati dentro ai centri abitati. Li vedremo comparire tra poco, probabilmente prima dell’estate secondo le stime di Palazzo Merlato, rispettivamente sulla Reale a Mezzano e in via Bellucci, dentro la città. Entrambi gli strumenti appartengono al Comune.
Il primo è una soluzione a cui si stava pensando da molto tempo per quel tratto di strada, notoriamente pericoloso e teatro di tanti incidenti mortali. Sono già presenti diversi box per il rilevamento della velocità e il progetto, sogno di tanti da decenni, di una variante. Il velox sulla Reale sarà montato non lontano dall’istituto comprensivo, nella zona del paese che si incontra per prima venendo da Ravenna, con lo scopo di proteggere anche gli studenti. L’apparecchio sarà in grado di rilevare la velocità dei veicoli in arrivo da entrambe le direzioni. Il limite di velocità è fissato a 50 chilometri orari.
L’autovelox in città, invece, funzionerà solo in un senso di marcia, ovvero in direzione centro storico. Via Bellucci è infatti il nome che prende via Destra Canale Molinetto tra l’incrocio con la circonvallazione Piazza d’Armi e quello con via Gulli. Anche qui, purtroppo, nel corso degli anni ci sono stati brutti incidenti: si ricordano quello in cui nel 2018 ha perso la vita un motociclista di 27 anni e quello che nel 2014 vide vittima un bambino di 12 anni che stava attraversando la strada per andare a scuola. Il limite di velocità da rispettare potrebbe essere, a seconda del punto preciso in cui verrà installato lo strumento, 50 o a 30 chilometri orari.
"Si tratta dei primi velox che vengono installati nei centri abitati a Ravenna, in seguito alle nuove normative che lo consentono in casi particolari – spiega il vicesindaco con delega alla Polizia locale Eugenio Fusignani –. Va sottolineato che questi strumenti non si installano in via preventiva, ma nei casi in cui c’è una storicità di incidentalità. Il nostro è un impegno che prosegue per aumentare la sicurezza stradale nelle zone maggiormente vulnerabili ed esposte, con un lavoro che ha sempre dato come risultato un drastico abbassamento dell’incidentalità nelle zone trattate".
Sara Servadei