SARA SERVADEI
Cronaca

Due panchine per ricordare. Il regalo per San Bartolo

I familiari di Fernando Miglietti e Carlo Perazzini hanno donato i fondi delle offerte. Collocate in via della Battaglia, una delle due è rossa contro i femminicidi.

Ettore Perazzini, presidente del comitato, accanto alla panchina che ricorda il padre

Ettore Perazzini, presidente del comitato, accanto alla panchina che ricorda il padre

Ci sono due nuove panchine a San Bartolo, in via della Battaglia, tra gli alberi piantati lungo la strada. Sopra portano una targhetta: la prima dice "In memoria di Fernando Miglietti" e la seconda "In memoria di Carlo Perazzini". Entrambi vivevano in paese e sono venuti a mancare negli ultimi mesi: le famiglie hanno deciso di donare i soldi delle offerte al Comitato cittadino, che ha realizzato le panchine. "Fernando Miglietti è morto alla fine dello scorso anno – racconta Ettore Perazzini, presidente del Comitato cittadino di San Bartolo –. I famigliari non sapevano a chi donare i soldi raccolti con le offerte e hanno deciso di devolverli al Comitato cittadino, senza indicarci un utilizzo. E noi abbiamo deciso di acquistare una panchina".

Qualche mese dopo, in aprile, il padre dello stesso presidente del Comitato è venuto a mancare: "Io e mia sorella allora abbiamo pensato di donare parte dei soldi all’ospedale e di utilizzare il resto per installare due panchine, una per lui e l’altra per Miglietti. Col Comitato abbiamo quindi chiesto i permessi al Comune, le abbiamo acquistate e posizionate in via della Battaglia, dove c’è un po’ di ombra". Una delle due è rossa: "Contro i femminicidi – prosegue Ettore Perazzini –. Sono presenti in tutti i paesi e anche noi abbiamo voluto metterne una". Le panchine sono costate complessivamente un migliaio di euro.

Fernando Miglietti e Carlo Perazzini hanno sempre vissuto a San Bartolo. Il primo era un agricoltore e lo si vedeva spesso in giro per il paese, anche negli ultimi anni. La sua famiglia continua a vivere a San Bartolo.

Carlo Perazzini si è sempre curato del campo sportivo del paese, di cui era una sorta di custode, per conto della polisportiva Rapid San Bartolo. Quando i Comitati cittadini hanno iniziato a occuparsi del verde, grazie a un accordo col Comune, Carlo Perazzini si è adoperato anche per i parchi e ha messo a disposizione l’attrezzatura. "Curava il campo sportivo anche prima della pensione, mentre lavorava – ricorda il figlio –. Faceva l’operaio alla Consar".

Sara Servadei