Economia, nel 2023 possibile frenata

I numeri che descrivono l’andamento dell’economia della provincia di Ravenna nel 2022 sono ancora positivi, ma con un deciso rallentamento nella seconda parte dell’anno (in particolare nel terzo trimestre) a cui hanno contribuito le criticità dovute al conflitto, al caro-bollette, all’impennata dell’inflazione e all’adozione di politiche monetarie restrittive a livello mondiale per cercare di frenarla.

"L’inflazione media del 2022, a distanza di un anno, a Ravenna è arrivata al +9%, dal +1,9% del 2021 – evidenzia Giorgio Guberti, commissario straordinario dell’ente camerale ravennate, che aggiunge – L’attuale riduzione dei costi dell’energia e di alcune materie prime è un segnale positivo che potrebbe in parte mitigare i timori di un rallentamento per il 2023". La produzione dell’industria manifatturiera mette a segno un incremento del 6,6% e non eguaglia il rimbalzo del 2021 che aveva sfiorato il +11%. L’andamento del volume d’affari provinciale, per il 2022 conferma il trend in espansione dell’attività del settore delle costruzioni ravennate, portandosi a +5,1%. Per il commercio al dettaglio si evidenzia un sensibile rallentamento nel segnale di attività; l’andamento positivo delle vendite a prezzi correnti è proseguito a un ritmo più lento, +0,6%, rispetto al +4,5% realizzato nell’anno precedente. Sul fronte dell’export il 2022 si è chiuso con una ulteriore crescita, sostenuta e diffusa, a due cifre, pari a +24,3%. L’inflazione, la riduzione del potere d’acquisto che scoraggia i consumi e depaupera i redditi, la crescita del costo del denaro sono evidenti fattori di criticità: le previsioni di crescita economica per il 2023 sono destinate ad una possibile frenata (+0,4% per il valore aggiunto provinciale, dopo la stima a +3,8% relativa al 2022).