Edoardo Bassani morì annegato a 4 anni al parco acquatico. In sei verso il processo

Chiusa l’inchiesta per la morte del piccolo avvenuta nell'estate del 2019

L’elicottero del 118 mentre sorvola Mirabeach (Foto Corelli)

L’elicottero del 118 mentre sorvola Mirabeach (Foto Corelli)

Ravenna, 9 settembre 2020 - Era deceduto per «asfissia meccanica da annegamento» il pomeriggio del 19 giugno dell’anno scorso a ‘Mirabeach’, il parco acquatico che si trova nel contesto di Mirabilandia. Per la morte a soli quattro anni di Edoardo Bassani di Castrocaro Terme, la procura di Ravenna ha di recente chiuso l’inchiesta notificando il conseguente avviso a sei persone.

Oltre a uno dei responsabili della struttura, al responsabile per la sicurezza in quel settore, a un coordinatore del servizio di salvataggio e al giovane bagnino – un cesenate all’epoca 18enne e difeso dall’avvocato Christian Broccoli - che si trovava vicino al bimbo, nella lista figurano entrambi i genitori: alla madre del piccolo, indagata in prima battuta, si è dunque aggiunto anche il padre. Il loro avvocato Giovanni Zauli del Foro di Forlì-Cesena, sul punto ha precisato di avere già depositato una memoria difensiva. E ha anticipato che, qualora si arrivasse alla richiesta di rinvio a giudizio per gli altri indagati, sarebbe pronto a costituirsi parte civile.

LEGGI ANCHE I funerali del piccolo Edoardo, rose bianche e un giocattolo sulla bara - 

Le indagini, coordinate dai pm Alessandro Mancini e Daniele Barberini, hanno conosciuto due principali passaggi tecnici: l’autopsia sul piccolo e le verifiche della Medicina del Lavoro dell’Ausl circa l’organizzazione interna.  In particolare la relazione conclusiva dei due medici legali incaricati dalla procura – Franco Tagliaro e Federica Bortolotti – aveva individuato il momento preciso in cui il bimbo era entrato in crisi; quello nel quale era stato portato fuori dall’acqua con le conseguenti prime manovre rianimatorie; e quello entro il quale, intervenendo, lo si sarebbe forse potuto salvare. Una drammatica sequenza, della durata totale di circa otto minuti tre dei quali trascorsi dal bimbo con la faccia sott’acqua, integralmente registrata dalle telecamere di sicurezza. Si tratta del primo documento che i carabinieri avevano acquisito nell’ambito del nel fascicolo aperto per omicidio colposo. In quelle immagini, il bimbo era stato visto passare da una zona con l’acqua alta 30 centimetri a una in cui l’acqua raggiunge i 110 centimetri di una piscina dell’area dedicata, la ‘Laguna del Sol’. 

All’inizio si era mosso verso altri bambini che stavano giocando alla baby-dance. Poi via via era andato in affanno: per un po’ aveva annaspato prima di cedere al tragico destino. Secondo quanto ricostruito nell’immediatezza, la madre si era allontanata forse per portare un po’ di cibo al marito, in quel momento convalescente dopo un incidente, intimando però al piccolo di rimanere lì dove si trovava perché lei sarebbe tornata a breve. Lui invece era finito in quel punto profondo quanto all’incirca la sua altezza. Quando era andato in affanno, i bimbi attorno non se ne n’erano accorti magari pensando che stesse giocando. E invece proprio in quei momenti la madre – come si può intuire dal video – lo stava già disperatamente cercando a bordo vasca, fino a realizzare l’accaduto dopo avere girato per tre volte attorno alla piscina.