Emergenza sostegno. Mancano gli insegnanti: "E molti non hanno la specializzazione"

A una settimana dalla partenza i problemi sono ancora tanti. Sono insufficienti i docenti e anche il personale Ata. Colpiti tutti gli ordini, dalle materne alle primarie fino alle superiori.

Emergenza sostegno. Mancano gli insegnanti: "E molti non hanno la specializzazione"
Emergenza sostegno. Mancano gli insegnanti: "E molti non hanno la specializzazione"

È trascorsa una settimana dall’avvio dell’anno scolastico ma i problemi sono ben lontani dall’essere risolti: proseguono le chiamate degli insegnanti per le supplenze dove le cattedre sono vacanti e anche la convocazione del personale Ata non è stata ancora completata. "Nelle scuole dell’infanzia e nelle primarie – assicura Sara Errani, segretaria generale Flc Cgil – gli insegnanti non vengono più chiamati attraverso le graduatorie delle supplenze, perché sono esaurite. Ora si attinge dal Mad, dalla messa a disposizione, cioè da quegli insegnanti provvisti del titolo di studia idoneo che hanno inviato il curriculum alle scuole e che vengono contattati e scelti a discrezione dai dirigenti scolastici". Quindi anche persone che non hanno mai insegnato, o comunque con poca esperienza. La situazione non migliora, anzi, sul versante degli insegnanti di sostegno che continuano a essere in numero inferiore rispetto alla necessità. "Non si trovano – prosegue Errani – e il problema è grave soprattutto nell’infanzia e nelle primarie. Di insegnanti con la specializzazione non ce ne sono più, quindi anche in questo caso si attinge dalle graduatorie delle supplenze e, esaurite quelle, dalla messa a disposizione. Moltissimi quindi non hanno la specializzazione, alcuni di loro hanno anni di esperienza alle spalle e cercano di fare del loro meglio. Ma c’è anche chi lo fa per la prima volta". Secondo un meccanismo che non tiene minimamente conto delle esigenze degli studenti con difficoltà. A monte c’è il problema dell’accesso alla specializzazione, il tfa, tirocinio formativo attivo che ha una durata annuale e prevede una preselezione per accedervi. Questo fa sì che ogni anno si formino molti meno insegnanti di sostegno di quanti ne servano realmente.

Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario generale di Uil Scuola Ravenna, Fabio Tommasoni. "La necessità è talmente elevata – sottolinea – che continuare a mantenere la preselezione è assurdo, è come se fosse un concorso. Tra l’altro la specializzazione è a carico degli insegnanti, ed è anche molto costosa. Questo comporta, per capire le proporzioni, che solo un insegnante di sostegno su dieci ha la specializzazione, gli altri sono stati nominati con il sistema delle supplenze". Tommasoni punta il dito anche su un’altra questione che, ancora una volta, penalizza i precari. "Il sistema che utilizza l’algoritmo – continua – adottato da qualche anno crea una situazione assurda: insegnanti in posizioni alte della graduatoria che avrebbero quindi diritto a cattedre piene, rimangono senza lavoro, scavalcati da chi è in posizioni più basse. Insegnanti che hanno sempre lavorato si trovano ad avere supplenze brevi".

a.cor.