Energia, le aziende puntano sulle rinnovabili La scommessa è il settore fotovoltaico

Il report di Confindustria Romagna: le imprese investiranno nell’efficientamento energetico per ridurre gli importi in bolletta

Energia, le aziende puntano sulle rinnovabili  La scommessa è il settore fotovoltaico

Energia, le aziende puntano sulle rinnovabili La scommessa è il settore fotovoltaico

Il costo dell’energia ha influito pesantemente sui bilanci dell’industria nel 2022 e anche per questo, tra le principali voci relative agli investimenti previsti per il 2023, troviamo il risparmio energetico. Ma sostanzialmente il sistema delle imprese ’tiene’ meglio del previsto.

In ogni caso i costi di luce e gas hanno pesato fortemente sulla nostra economia: il 55,3 per cento delle aziende del campione analizzato da Confindustria Romagna per il report congiunturale, intende migliorare la sostenibilità della propria attività, il 20,5% prevede di investire nell’efficientamento energetico degli impianti ed il 31,1% in autoproduzione di energia elettrica.

La fonte rinnovabile su cui le aziende intendono investire maggiormente è il fotovoltaico (71,3%).

Il report dell’associazione presieduta da Roberto Bozzi definisce "positivi gli indicatori 2022 per l’industria romagnola, che ora si prepara ad affrontare il 2023 con una prospettiva di crescita". Il Centro Studi di Confindustria Romagna ha sondato le associate della manifattura e dei servizi nel mese di gennaio, con un focus proprio sugli investimenti. Nel plafond, va specificato, non rientra il comparto delle costruzioni.

"Nonostante scenari imprevedibili e altalenanti, dalla crisi energetica al costo delle materie prime ancora in aumento, fino ai tassi in rialzo, le nostre imprese stanno facendo meglio delle aspettative", afferma il presidente Roberto Bozzi. "C’è molta attenzione e un cauto ottimismo: il tessuto produttivo sta reagendo positivamente alle instabilità e ci attendiamo una prima parte dell’anno in tenuta, per poi tornare in terreno positivo nella seconda parte del 2023".

Vediamo le previsioni fatte dagli industriali per i primi sei mesi dell’anno in corso. Previsioni che giocoforza tengono conto della situazione geopolitica e delle tensioni internazionali; tutte variabili che incidono sulla visione futura degli imprenditori romagnoli (e non potrebbe essere diversamente).

Alla luce delle incertezze dovute alla situazione bellica russo-ucraina, rimangono stazionarie per ordini (ordini totali 63,6%, ordini esteri 50%) e occupazione (67,4%) per la maggior parte delle imprese, più ottimistiche invece le aspettative sulla produzione, prevista in aumento dal 75,8% del campione. Per quanto riguarda le previsioni sugli ordini il 63,6% delle aziende prevede una stazionarietà, il 28,8% un aumento ed il 7,6% una diminuzione. Con riferimento agli ordini esteri: per il 50% saranno stazionari, per il 38,6% in aumento e per l’11,4% in diminuzione.

I dati di previsione di utilizzo della cassa integrazione mostrano continui segnali di miglioramento (il 76,3% non intende attivarla nel primo semestre del 2023), mentre le difficoltà di reperimento del personale rimangono elevate e molto elevate per il 43,1% delle imprese.

Un problema, quest’ultimo, comune a tante attività imprenditoriali in tutta Italia.

Per quanto riguarda i principali indici economici del secondo semestre del 2022, sono prevalentemente positivi: produzione +6,4%, fatturato totale +18%, fatturato interno +28,1%, fatturato estero +8,2%, occupazione +5,4.

Anche per il 2023, formazione, linee di produzione e ICT risultano essere gli ambiti di investimento prioritari.Tra i fattori critici e ostacoli alla realizzazione di investimenti, le difficoltà amministrative e burocratiche sono le più importanti (27,3%), seguono difficoltà a reperire risorse finanziarie (25%) e difficoltà a reperire risorse umane (24,2%).

Lorenzo Tazzari