Eni rilancia sulla transizione a Ravenna

Network di aziende e cervelli per la crescita. Il sindaco De Pascale: "Grande occasione per accogliere idee e progetti"

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Parte il reclutamento delle migliori start up italiane ed estere e dei neolaureati dell’Università di Bologna, in grado di portare innovazione e sostenibilità ambientale ed economica ai cinque grandi progetti che caratterizzano ‘Ravenna Capitale dell’Energia’. L’investimento è di Eni che mette in campo la propria scuola per l ‘impresa, Joule, il partner tecnico Mind the bridge, in accordo con il Comune. ‘ORA! Outpost Ravenna for energy transition’ è il nome del progetto che si prefigge di creare un network tra aziende ravennati e del resto della Romagna, la stessa Eni, università e start up. In campo ci sono i piani per il decommissioning delle piattaforme estrattive del gas non più in attività, le energie rinnovabili, l’economia circolare (come il progetto di Cà Ponticelle per il riutilizzo di rifiuti speciali), l’ottimizzazione della produzione di gas nazionale e la cattura, stoccaggio e riutilizzo della Co2. La scelta di Eni di aprire a Ravenna il sesto centro di Joule in Italia

è sintomatico di come alcuni investimenti stiano prendendo o riprendendo vigore: è il caso del progetto per la Co2 che sta facendo passi in avanti verso l’avvio della sperimentazione a Casal Borsetti o del ‘fine vita’ della piattaforma, tornato d’attualità dopo anni di silenzio. "Abbiamo chiesto a Eni di accompagnarci nel percorso della transizione attraverso sostenibilità e innovazione" dice il sindaco Michele de Pascale. "Tutto ciò – aggiunge – in connessione con la crescita del nostro tessuto industriale".

"L’obiettivo – dice Emanuele Serra di Cisl Romagna – è l’incrocio delle conoscenze che, poi, riporta finalmente Ravenna al centro del dibattito energetico nazionale". Il progetto si fonda su tre macro attività sinergiche. Innanzitutto la formazione di neo laureati dell’università di Bologna con focus su tematiche di gestione dell’innovazione applicata alla blue e green economy. Il percorso formativo andrà dallo scouting internazionale al confronto con le aziende del territorio fino all’implementazione di progetti di sperimentazione. Quindi, il supporto e formazione delle imprese del territorio sulle ‘buone pratiche relative alle opportunità dell’innovazione; la creazione di gruppi di lavoro e attività di network che permetterà di individuare i bisogni delle aziende su filiere strategiche del territorio legate all’energia e all’economia circolare. Una volta mappati i bisogni delle aziende, saranno selezionate startup per realizzare attività di innovazione tecnologica congiunta.

lo. tazz.