Esplosione del quadro elettrico "Mi ritrovai avvolto dalle fiamme"

In tribunale la testimonianza del 29enne elettricista vittima di un grave incidente sul lavoro avvenuto nel 2019

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L’esplosione del quadro elettrico, poi l’incendio che finì per investirlo, provocandogli ustioni sul 70% del corpo, di cui porta ancora i segni. Ha rivissuto quella giornata da incubo in tribunale, davanti al giudice Andrea Chibelli, il 29enne elettricista che tre anni fa fu vittima di un grave infortunio sul lavoro nella ditta Resin Plast di Fornace Zarattini. Imputati di lesioni colpose sono il legale rappresentante di quest’ultima, difeso dagli avvocati Corrado Dones e Antonio Baldacci, e il titolare della Biesse Sistemi di cui il tecnico era ed è tuttora alle dipendenze, tutelato dagli avvocati Ermanno Cicognani e Gianluca Alni. Nel pomeriggio del 15 marzo 2019 il dipendente era intervenuto presso l’impianto Resin Plast per esaminare un interruttore difettoso sul quadro elettrico di un turbomiscelatore. Dopo aver smontato, con un cacciavite, il pannello cieco sopra l’interruttore, fu investito dallo scoppio.

La Procura vede una condotta colposa nella pregressa manomissione del quadro in quanto l’interruttore originario era stato sostituito da personale non qualificato e non a regola d’arte, con conseguente surriscaldamento dei contatti e scioglimento del materiale plastico isolante. Rispondendo alle domande del Pm Cristina D’Aniello, il tecnico – oggi impiegato in ufficio e che la sua ditta sta risarcendo – ha spiegato che una volta arrivato davanti al quadro elettrico, accompagnato da un altro manutentore, il pannello era già stato smontato. "Un polo dell’alimentazione era sciolto" e "non c’erano calotte di protezione sui bulloni". A quel punto inviò un messaggio al proprio responsabile, ironizzando sul fatto che non si trattava di un fusibile saltato come i due avevano ipotizzato al momento della richiesta di intervento. "Subito mi chiamò dicendomi di non toccare niente e che occorreva sostituire l’interruttore. Mi limitai a scattare foto". Alla Resin Plast gli dissero che "l’interruttore in precedenza sostituito era sottodimensionato e ne serviva uno di taglio superiore". A quel punto smontò il pannello soprastante "per vedere la misura dei cablaggi e capire se servivano cavi più grossi", quando si ritrovò a terra avvolto dalle fiamme, spente con stracci e acqua dagli operai presenti. Il quadro era in tensione, altrimenti "si sarebbe fermata la produzione".

l. p.