Estrazioni di gas in Italia, verso il via libera di Draghi

Contro il caro bollette il premier ha un piano per arrivare a 7 miliardi di metri cubi

Estrazione di gas in Adriatico

Estrazione di gas in Adriatico

Ravenna, 13 febbraio 2022 - Più che arrovellarsi sui tecnicismi scritti nel Piano che detta le regole per l’estrazione di gas (Pitesai), l’interesse immediato del mondo energetico ravennate si concentra sui provvedimenti che il Governo è pronto ad adottare con un decreto previsto per mercoledì o giovedì nell’ambito del pacchetto per tagliare il costo delle bollette del gas. Il premier Draghi ha fatto cenno a questa eventualità anche venerdì, mentre i ministri Cingolani e Giorgetti hanno più volte ripetuto che va aumentata la produzione di gas nazionale.

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Il piano è quello di raddoppiarne l’estrazione portandola a 7 miliardi di metri cubi, pari a un decimo dei consumi nazionali. I giacimenti dove estrarre il gas necessario sarebbero quelli dell’Adriatico e della Basilicata. La perforazione di nuovi pozzi porterebbe un aumento di altri 2 miliardi di metri cubi. Il Governo è disponibile a fornire le autorizzazioni più velocemente per i giacimenti in produzione.

Con la necessità di aumentare il gas nazionale, è d’accordo il sindaco Michele de Pascale che, in una dichiarazione ripresa a livello nazionale, ieri ha detto che "lo stop alla moratoria delle trivellazioni in mare è un passo avanti, ma non basta. A breve, se vogliamo aumentare la produzione, saremo costretti a fare un nuovo provvedimento. Potremmo arrivare a estrarre 8 miliardi di metri cubi, nel pieno rispetto delle normative ambientali. E ci sarebbe margine per crescere ancora. Questa produzione avrebbe un impatto incredibile sia sulle bollette, sia sui rapporti con gli Stati dai quali dipendiamo per il gas. Se nel 2017 si fosse andati avanti con estrazioni rispettose dell’ambiente, oggi la nostra situazione energetica sarebbe molto diversa".

Su questa linea si è espresso ieri il Pri. "Se vogliamo renderci più indipendenti dal gas importato – hanno detto Eugenio Fusignani e Giannantonio Mingozzi – dobbiamo rimettere in moto l’industria estrattiva ravennate favorendo le nuove tecnologie, gli impegni dell’Eni e gli investimenti di operatori privati e pubblici su Gnl, cattura del CO2 ed eolico". Le dichiarazioni di de Pascale non sono invece andate giù al Coordinamento ravennate ’Per il Clima – Fuori dal Fossile: "Registriamo con amarezza che il sindaco saluta con soddisfazione l’annuncio del Ministero. Anzi, si schiera con gli interessi del comparto estrattivista, facendosi paladino di altri provvedimenti ad hoc per accelerare l’attività estrattiva". Inoltre ieri mattina, davanti alla centrale di Casal Borsetti, hanno manifestato Legambiente e altre sigle contrarie al ricorso al gas.

lo. tazz.