Ettore Muti, corteo senza contestazioni

Ieri un’ottantina di ’nostalgici’ ai piedi della statua del Marinaio per commemorare il gerarca. Ampio cordone di sicurezza.

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Qualcosa che viene dal passato c’è. E non è solo la lapide che celebra “l’eroe alato” Ettore Muti, ‘il petto più medagliato d’Italia’, posizionata per l’occasione ai piedi della statua del marinaio che guarda verso l’ingresso del Candiano. C’è quel chiamarsi tra di loro ‘camerati’, la preghiera dell’Ardito, il gergo militare che porta il presidente nazionale degli Arditi d’Italia, Pierpaolo Silvestri, a rivolgersi al responsabile ravennate Mirco Santarelli per chiedergli di fargli “rapporto sulla situazione” prima dell’inizio della cerimonia. Poi la frase ripetuta più volte: "Non reagite alle provocazioni" quando si alza un urlo isolato: ‘vergogna’. Tutto qui. Di provocazioni ne arrivano ben poche.

C’è addirittura un po’ di nebbia carica di caldo, quando verso le 10 i rappresentanti di Forza Nuova e degli Arditi d’Italia cominciano a raccogliersi a fianco della chiesa, fuori dal cimitero. Vengono dalle province dell’Emilia Romagna, dalla Lombardia, molti sono romani, ci sono anche due minorenni con i genitori. Sono più di 80, un numero che non si contava da qualche anno. Dall’altra parte del piazzale, ci dovrebbero essere gli antagonisti. In verità, sono una dozzina e hanno anche un megafono che resterà sempre muto. Tra di loro, a fare da cuscinetto, polizia in assetto antisommossa, carabinieri, la guardia di finanza a controllare dal Candiano, la polizia locale.

Non c’è lo storico ‘regista’ della commemorazione di Ettore Muti, Oldo Pasi. Al suo posto tocca a Santarelli dirigere le operazioni. In file di quattro, con bandiere tricolori e i vessilli del Reparto d’assalto Sdricca, degli Arditi di Bologna, di Ravenna e dell’Emilia Romagna raggiungono la statua del marinaio realizzata nel 1963 da Giannantonio Bucci. L’opera non ha alcun significato politico, è un omaggio ai caduti del mare, tanto che per decenni si è dibattuto se mantenerla dov’è ancora ora, abbastanza defilata nell’attuale posizione tra la banchina e la pineta, vicino al cimitero, o se spostarla all’altezza del terminal crociere.

"Ma Ettore Muti – dicono –ha fatto parte degli ‘arditi nuotatori", "ecco perché la cerimonia si celebra qui, alla statua del marinaio" dice Santarelli. Poi arriva la bimba, che avrà una decina d’anni, con la corona in mano. A lei il compito di lasciarla scivolare nelle acque del Candiano. Sciolte le righe, è l’ora dell’aperitivo e poi del pranzo sociale a Faenza.

lo.tazz.