Ha lasciato i domiciliari, presentandosi in caserma con le valigie fatte, dicendo di non sopportare più quella situazione, a casa con la madre, la sorella e la nipotina. E, di conseguenza, prendendo anche in considerazione la possibilità di essere portato in carcere. I carabinieri di Faenza non hanno potuto non arrestare quel giovane, un 22enne con precedenti. Ieri, tutelato dall’avvocato Veronica Valeriani, è comparso davanti al giudice Cristiano Coiro, che ha ritenuto quella ’protesta’, e di conseguenza il reato commesso, di particolare tenuità, assolvendolo. Il giovane ora è tornato ai domiciliari, con la prospettiva di poter trovare una comunità di recupero dalle tossicodipendenze. I militari, davanti al giudice, non hanno nascosto il loro stupore dopo che il 22enne aveva suonato in caserma, dicendo "portatemi in carcere, a casa non ci voglio più stare". Ieri l’indagato, che ha precedenti e processi pendenti, ha offerto una versione un po’ diversa. "Non ho mai detto di volere andare in carcere, bensì in comunità. La mia situazione a casa non è più sopportabile, per rispetto verso la mia nipotina. Avevo anche lasciato una lettera a mia madre, spiegandole la situazione". A seguito dell’arresto, il Pm Monica Gargiulo chiedeva la misura del carcere, la difesa una meno afflittiva. Il giudice ha ritenuto non praticabile il carcere riferito al procedimento per evasione, dal quale peraltro lo ha assolto. Solo il magistrato del procedimento che lo aveva portato ai domiciliari potrà ora valutare se aggravagli quella misura.