"Il Comune (...) determina di prendere atto (...) della non convenienza economica dell’azienda alberghiera hotel Trieste sita a Ravenna, via Trieste n. 6". L’ex albergo in Darsena, insomma, si prepara ufficialmente a cambiare vita. Non più tardi di due mesi fa un professionista che da tempo segue la società in liquidazione aveva lanciato un grido sul Carlino, spiegando che la proprietà da tempo vorrebbe convertire l’immobile, ma che il vincolo alberghiero imponeva quella strada e "non si può mandare avanti un’attività lavorando 20 giorni al 300% – aveva detto la proprietà – e gli altri poco e niente". Ora la strada appare in discesa, anche se per rimuovere il vincolo non basta il parere della non convenienza economica emesso da Palazzo Merlato nei giorni scorsi: va anche presentato un progetto edilizio per il cambio di destinazione d’uso dell’immobile allo Sportello unico per l’edilizia, come scrive il Comune nel documento.
"Siamo sulla buona strada – dicono i responsabili della proprietà –. Ora c’è un’interlocuzione con l’ufficio urbanistica per capire cosa si potrà fare e cosa no, però abbiamo avviato il percorso e siamo fiduciosi di farcela". I gestori spiegano che gli ultimi ospiti dell’hotel hanno soggiornato nel 2011. Poi la chiusura, divenuta ufficiale nel 2012. Ora il futuro è ancora incerto, ma l’orizzonte che appare più probabile è la creazione di appartamenti. "Considerando anche la zona vedremmo bene la realizzazione di un palazzo residenziale – spiegano dalla proprietà – ma non è detto che il Comune accetti la proposta. Tutto dipenderà dal confronto con l’amministrazione, nel rispetto delle normative. Daremo un incarico a un tecnico e presenteremo un progetto. E poi la riqualificazione potrà passare da un nostro intervento diretto o da un eventuale passaggio di mano a imprese più qualificate". Andrà chiarito, quindi, se saranno i proprietari attuali a occuparsi della riqualificazione dell’immobile per arrivare a una successiva vendita o se cederanno l’edificio nello stato attuale a qualcuno che poi si occuperà di trasformarlo.
La proprietà ammette che le difficoltà incontrate finora per convertire l’immobile sono dovute anche a un’incomprensione relativa alla strada amministrativa da seguire per portare avanti la procedura, mentre "il Comune è stato molto veloce nel dare una risposta, con procedure andate avanti celermente anche ad agosto".
L’edificio è grande: all’interno sono presenti una cinquantina di stanze. Dopo la chiusura dell’hotel ha vissuto anche l’occupazione abusiva, come accade spesso per strutture di questo tipo: è successo, ad esempio, anche all’ex ostello di via Nicolodi. Nel 2011 un incendio ha danneggiato i locali al piano terra e al primo piano. Ora si apre un nuovo futuro.
Sara Servadei