
Il sindaco Isola: "I pochi interventi realizzati ci hanno giusto riportati a una situazione pre-catastrofe". I cittadini si mobilitano, raccolte diecimila firme per ottenere aree allagabili e casse di espansione.
FAENZA (Ravenna)Come si presenta Faenza a due anni dall’alluvione che nel maggio 2023 ne fece la capitale italiana della crisi climatica? "Siamo tornati a una situazione paragonabile a quella dell’aprile del ‘23 – sintetizza il sindaco Massimo Isola –. I pochissimi interventi eseguiti finora, un nuovo muro a protezione del centro storico, l’inizio della realizzazione di un’area allagabile a difesa del quartiere Borgo, la ricostruzione degli argini, sono sufficienti appena a riportare la situazione a com’era subito prima delle alluvioni. La Romagna del futuro da qui ancora non si vede".
Eppure il piano contenuto nel decreto presentato dal commissario Fabrizio Curcio alcuni giorni fa si presenta ambizioso: i dieci milioni all’anno che saranno a disposizione della regione dal 2027 al 2037 certificano il ruolo della Romagna come epicentro della crisi climatica, l’equivalente, in termini di risposta alle alluvioni, di quel che sono Pozzuoli per il bradisismo e i comuni della cintura vesuviana sul fronte dell’attività vulcanica. Ma il traguardo è ancora lontanissimo: "Siamo ancora in attesa degli interventi che innalzeranno la soglia di sicurezza, come le aree allagabili e le casse d’espansione", prosegue il sindaco. È tuttora nel vivo la discussione sul tema più delicato di tutti, e cioè le delocalizzazioni. "Si tratterà di situazioni puntuali, volontarie; ai cittadini va data la possibilità di ricostruirsi una vita in un luogo più sicuro, se lo desiderano". I sindaci per primi sono combattuti fra l’esigenza di non avere residenti in aree a rischio e lo scetticismo dinanzi a una misura che rischia di replicare nelle campagne l’abbandono dei quartieri che ha già colpito le città (solo a Faenza sono cento le famiglie che non hanno fatto ritorno nelle loro case).
Rossella Sbarzaglia, fra i portavoce del comitato degli alluvionati del quartiere Borgo di Faenza, per tre volte devastato dall’alluvione, è tra coloro che non sono rientrati: "Mia figlia ce l’ha fatta, io ho preferito di no". Il loro appartamento è stato risistemato; per raggiungerlo occorre ogni giorno passare dal piano terra, dove sono evidenti i segni dell’alluvione, e attraversare il quartiere semideserto, nella speranza che non si presenti una nuova alluvione. "Psicologicamente è una bufera emotiva che non tutti riescono a sopportare". Rossella è fra coloro che i prossimi giorni, nei palazzi della Regione, consegneranno al presidente Michele de Pascale e al commissario Fabrizio Curcio le diecimila firme raccolte fra le città alluvionate, in un ormai raro slancio di unità. "Cosa ci aspettiamo? Di essere presi in considerazione, di contare il tempo che ci separa dalla messa in sicurezza in mesi e non in anni". Il comitato di cui Rossella fa parte non è stato con le mani in mano: in due anni ha portato a Faenza ricercatori, docenti universitari, climatologi, alla perenne ricerca di una risposta. C’è purtroppo chi ha preso altre strade: la frattura con chi si è rifugiato nelle teorie del complotto comuni sul web – dove di volta in volta i colpevoli vengono identificati con alberi, istrici, tassi, con la Ue o con presunte cellule ultra-ambientaliste che impedirebbero l’esecuzione dei lavori – è nel frattempo diventata insanabile. La linea di faglia ha lasciato da una parte un primo gruppo di comitati degli alluvionati, e dall’altra un secondo; fra di loro c’è una distanza più che siderale: si tratta ormai di due galassie composte rispettivamente di materia e antimateria.
"La delegittimazione di tutti i livelli istituzionali, dalla politica al lavoro di istituti di ricerca e università – conclude amareggiato il sindaco Isola – è un qualcosa cui ci dovremo abituare. È il punto di caduta di diverse crisi: quelle della scuola, dell’editoria, della rappresentanza. Non prevedo a breve un cambiamento di paradigma. Siamo in campo aperto: aspettiamoci fratture simili su ogni aspetto possibile".