Faenza, il ‘Galet de Paciug’ diventerà permamente

L’opera simbolo dell’alluvione non sarà smantellata. Ma sarà spostata dalla rotonda Lama. Raccolta fondi per coprire i costi

Un momento dell'incontro in cui è stato annunciato il futuro del 'Galletto' (foto Tedioli)
Un momento dell'incontro in cui è stato annunciato il futuro del 'Galletto' (foto Tedioli)

Faenza (Ravenna), 31 luglio 2023 – Il Galet de Paciug davanti al Fontanone è destinato ad essere trasformato in un’opera permanente (ma in un luogo diverso). Per la gioia degli oltre 600 firmatari della petizione on line che da venerdì hanno siglato la richiesta che l’associazione Fatti d’Arte ha presentato al comune di Faenza.

Il Galletto dell’artista Alessandro Turoni, opera che raffigura un gallo che imbraccia un badile, immagine che evoca la Romagna che si rialza, è piaciuto molto ai faentini, tanto che nelle scorse settimane quando la città è stata colpita dalle raffiche di vento che avevano abbattuto l’installazione, in tanti avevano scritto all’associazione per chiederne il ripristino immediato (impresa che è stata realizzata nell’arco di un pomeriggio, a tempo di record).

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Un affetto che ha “commosso” gli organizzatori della rassegna d’arte La Borda – della quale l’opera faceva parte –  i quali hanno poi inoltrato al comune la richiesta per il prolungamento dell’esposizione temporanea del galletto.

Quindi in base al successo ottenuto dalla raccolta firme, istituita solo venerdì scorso, a poche ore dalla conclusione dell’evento artistico, la presidente dell’associazione Fatti d’Arte, Veronica Bassani, il curatore della mostra Filippo Maestroni e l’artista Alessandro Turoni, hanno avviato un dialogo con il Comune per stabilire il da farsi.

Certamente il galletto non potrà essere esposto oltre agosto sulla rotonda Lama per via dei criteri paesaggistici legati alla presenza del Fontanone. Inoltre bisognerà procedere con la trasformazione dell’opera attraverso il rinforzo della struttura di metallo e il trattamento delle parti in plastica e legno.

Serviranno almeno 10mila euro, che gli organizzatori della mostra contano di reperire attraverso una raccolta fondi dedicata. Non dovrebbe essere difficile, anche perché una società torinese per avviare il percorso ha già donato 2500 euro, come ha riferito ieri mattina il sindaco Massimo Isola.

Dopodiché entro settembre si conta di iniziare la trasformazione dell’opera per poi stabilire la collocazione definitiva. Probabilmente in un parco, vicino ai luoghi maggiormente colpiti dall’evento dello scorso maggio.