False residenze per permessi di soggiorno

Un vasto giro smascherato dalla polizia locale a Conselice. Tutto è partito da un numero sospetto di dichiarazioni di ospitalità

False residenze per permessi di soggiorno

False residenze per permessi di soggiorno

Smascherato un vasto giro di false ospitalità e residenze fittizie dagli agenti del presidio di Conselice della Polizia locale della Bassa Romagna.

Tutto partì quando iniziarono a transitare un numero sospetto di dichiarazioni di ospitalità, da parte di cittadini stranieri sempre concesse negli stessi immobili.

"Quello profuso dai nostri agenti è stato un grande impegno, che ha permesso, ancora una volta, di dimostrare l’elevata professionalità e attenzione che da sempre vengono messe in campo a difesa della legalità e al servizio della cittadinanza. Voglio complimentarmi con tutti loro per l’ottimo lavoro svolto". Così il sindaco di Cosnelice, Paola Pula, ha commentato l’attività del personale del presidio di Conselice della Polizia Locale della Bassa Romagna che ha consentito di smascherare un vasto giro di false ospitalità e residenze fittizie. Le indagini erano niziate alla fine del 2021, quando negli uffici di via Garibaldi iniziò a transitare un numero sospetto di dichiarazioni di ospitalità, da parte di cittadini stranieri, sempre concesse negli stessi immobili.

Motivo per cui il personale che fa capo alla dottoressa Paola Neri aveva avviato un certosino lavoro di incrocio dei dati, durato diversi mesi, e sviluppato con la collaborazione del Commissariato di Polizia di Stato di Lugo e del servizio anagrafe del Comune che, attraverso analisi mirate e verifiche anche sul campo ha portato alla luce un quadro rilevante di illegalità. Il continuo confronto, il lavoro di squadra e l’analisi dettagliata hanno fatto emergere altre criticità che hanno permesso di valutare e adottare procedure diverse con lo scopo di arginare la problematica, con la possibilità di estenderle anche agli altri Comuni dell’Unione della Bassa Romagna.

Il lavoro congiunto ha permesso agli agenti non solo di individuare un giro di false dichiarazioni di ospitalità presentate con l’intento di ottenere il permesso di soggiorno, ma anche di smascherare residenze fittizie che avvenivano attraverso la falsificazione di timbri di enti pubblici. A tutto ciò si deve aggiungere anche la truffa ai danni di cittadini stranieri che versavano ingenti quantità di denaro per ottenere le certificazioni. Al termine delle indagini i responsabili sono stati deferiti alla Procura della Repubblica per vari reati tra cui falso, sostituzione di persona e truffa.

lu.sca.