REDAZIONE RAVENNA

"Farmografica, per noi non è finita qui"

Si è svolta venerdì l’assemblea dei lavoratori dopo la retromarcia del gruppo Focaccia. La Cgil: "Il Governo non sta dando risposte"

"Farmografica, per noi non è finita qui"

Tornano d’attualità immagini come quelle del 2023, con lavoratori preoccupati

La rabbia che prevale sulla preoccupazione, che pure è tanta. Si è tenuta venerdì sera, con ampia partecipazione, l’assemblea dei lavoratori dell’ex Farmografica indetta dalle tre sigle sindacali (Slc Cgil, Fistel Cisl e Uil Com) all’indomani della comunicazione da parte del Gruppo Focaccia di disimpegnarsi dai progetti di rimessa in produzione dell’ex Farmografica attraverso la nuova società Arti Grafiche Romagnole Packaging Srl. "Non dobbiamo lasciar cadere la partita e accettare supinamente quella che Riccardo Focaccia chiama la débâcle", spiega Saverio Monno, segretario generale della Slc Cgil Ravenna.

La sensazione è che gli addetti dell’ex Farmografica ce l’abbiano un po’ con tutti. Con il Governo, che non sta facendo sentire la sua voce e non ha speso una parola sulla vicenda; ma si fatica anche a credere che la nuova proprietà non avesse chiaro il contesto normativo quando ha deciso di acquisire l’azienda. Il punto fondamentale sta nel fatto che, una volta rimborsati dall’assicurazione i macchinari danneggiati dall’alluvione all’austriaca MM Packaging, la struttura commissariale guidata dal generale Figliuolo non aveva più possibilità di intervenire economicamente. Quindi qualsiasi aiuto dato al Gruppo Focaccia sarebbe stato considerato aiuto di Stato e quindi bocciato dalle normative comunitarie. E la spesa per rimettere in moto le macchine e dar loro una sede non è di poco conto visto che Riccardo Focaccia l’ha quantificata in circa 21 milioni. L’idea dell’imprenditore era quella di ricevere un sostegno per circa la metà dei costi mentre da Invitalia è arrivata solo una proposta di partecipazione finanziaria alla stregua di quella di un fondo di investimento che resta 5 anni e poi se ne esce con la restituzione del capitale investito. Condizione a seguito della quale Riccardo Focaccia ha deciso di non proseguire in una iniziativa "votata a fallimento sicuro".

"Per la prossima settimana – anticipa Saverio Monno – organizzeremo una manifestazione a Cervia per denunciare la latitanza del ministero chiamando a raccolta le forze sociali e politiche. Il Governo non sta rispondendo alle richieste avanzate da Focaccia. Vogliamo capire se c’è o meno una strada che si possa percorrere per salvare l’iniziativa imprenditoriale di Focaccia e, di conseguenza, tutelare il posto di lavoro dei dipendenti". Sul tema è pronta a scendere in campo anche la Regione (l’assessore Colla sta seguendo da vicino la vicenda).

Giorgio Costa