Finalmente aumenta la produzione di gas

Registrata una crescita del 30%, rispetto a un anno fa, nei giacimenti in Adriatico riconducibili al distretto Eni di Ravenna

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I giacimenti presenti in Adriatico e riconducibili al distretto centro settentrionale Eni di Ravenna (insieme a quelli nel Canale di Sicilia) hanno prodotto più gas rispetto a maggio di un anno fa. I dati emergono dal sito del ministero della Transizione ecologica. Complessivamente la produzione dei nostri giacimenti è aumentata del 30% arrivando a un totale di 277 milioni di metri cubi. Dati in ogni caso lontani dai 433 milioni di metri cubi che si estraevano ad aprile 2018. Poi il declino, mai come in questo caso, pesantissimo per imprese e famiglie.

L’Adriatico è anche al centro dell’interesse del Gestore dei servizi energetici (Gse), che ha emesso gli attesi bandi rivolti ai produttori nazionali di gas che vogliono vendere metano alla società controllata dal ministero dell’Economia da offrire poi alle imprese a prezzi calmierati. L’avviso agli operatori che estraggono metano in Italia era previsto dal decreto bollette varato lo scorso marzo dal governo ed è finalizzato a stipulare accordi di lungo periodo per rifornire le industrie cosiddette energivore. L’invito è stato rivolto a Eni, Eni Mediterraneo Idrocarburi, Energean Italy, Gas Plus Italiana. Tutto questo cercherà di tamponare la crisi energetica provocata dal crollo delle importazioni dalla Russia diminuite fino al 55%.

Sempre l’Adriatico è nei piani del governo, che studia come facilitare la ripresa della produzione di gas naturale Si valuta in particolare qualche deroga mirata al Pitesai (il piano delle aree dove sono possibili le estrazioni) per garantire una produzione tra i 6 e gli 8 miliardi di metri cubi l’anno a partire dal 2025. Una quota maggiore rispetto alle prime stime del ministro Cingolani. Fra le ipotesi c’è quella di assicurare le attività di ottimizzazione della produzione delle concessioni attualmente operanti, sia a terra che in mare, comprese le concessioni in Val d’Agri e alcune localizzate nella fascia entro le 12 miglia dalla costa oltre a promuovere lo sviluppo di nuovi progetti già predisposti nel mar Adriatico e nel Canale di Sicilia.

Si torna a parlare dei giacimenti a nord del Po, vicini alla linea di confine con le acque croate, dove Zagabria ha in programma di estrarre oltre 36 miliardi di metri cubi, esattamente la metà dei metri cubi annui consumati in Italia. Tutto questo deve fare i conti con i 9 punti imprescindibili per il leader del M5s, Conte, per mantenere l’appoggio al Governo Draghi. Due di questi diktat riguardano l’energia: no ai rigassificatori, no alla ripresa della produzione di gas nazionale. "Sull’energia intervenga direttamente il governo – commenta il sindaco de Pascale – e adotti i provvedimenti necessari per far ripartire celermente il gas nazionale. Basta con i giochi politici". lo. tazz.